“Il 17 marzo 2021, il processo per la presunta corruzione internazionale legata all’acquisizione, da parte delle società Eni e Shell, dei diritti di esplorazione del blocco petrolifero Opl 245 in Nigeria si è concluso: infatti, i giudici della VII sezione penale del Tribunale di Milano hanno emesso la sentenza, assolvendo tutti gli imputati per l’insussistenza del fatto. Tuttavia, la vicenda non sembrerebbe poter essere ancora archiviata, poiché la Procura di Brescia ha avviato un’indagine nei confronti dei vertici della Procura di Milano, ritenendo che questi abbiano occultato - al giudice e alla difesa - un filmato pertinente a documenti e testimonianze rese in aula da un teste. In particolare il teste dichiarava che avrebbe denunciato l’Amministratore Delegato di Eni per gettare fango e per ricattarlo e, stando a quanto riportato dalla stampa, i Pubblici Ministeri pur essendo a conoscenza dell’esistenza di tale prova, davanti alla richiesta di acquisizione di uno dei legali si erano opposti, ritenendo che fosse irrilevante. Di diverso avviso fu la Corte che, invece, lo fece acquisire per poi considerarlo decisivo ai fini dell’assoluzione degli imputati. Se i fatti fossero confermati si configurerebbe il reato di rifiuto di atti d’ufficio (ex art. 328 del Codice penale). Ad ogni modo l’Autorità Giudiziaria, già a conoscenza della condotta inidonea dei Pubblici Ministeri, ha preferito soprassedere anziché avviare un procedimento disciplinare nei loro confronti.

Per questi motivi - insieme Pierantonio Zanettin, capogruppo azzurro in Commissione Giustizia alla Camera - ho presentato un’interrogazione al ministro Cartabia, affinché fossero accertate le eventuali responsabilità dei soggetti coinvolti in questi procedimenti. Oggi arriva una prima risposta alla nostra sollecitazione. Il Ministero della Giustizia, infatti, ha avviato un’inchiesta amministrativa proprio vicenda del processo Eni-Nigeria. Via Arenula ha ufficialmente chiesto all’ispettorato di svolgere accertamenti preliminari, al fine di una corretta ricostruzione dei fatti, attraverso l’acquisizione degli atti necessari. Venga fatta chiarezza, nel più breve tempo possibile”. Così Matilde Siracusano, deputata di Forza Italia e componente della Commissione Giustizia di Montecitorio.

Sezione: Politica italiana / Data: Mar 15 giugno 2021 alle 18:20
Autore: Christian Pravatà / Twitter: @Christianpravat
vedi letture
Print