Nicola Fratoianni esprime la sua preoccupazione riguardo alla situazione a Rafah, descrivendo l'accesso come la "porta dell'inferno" in cui gli aiuti umanitari vengono respinti dall'Esercito israeliano. Nel suo diario online, Fratoianni denuncia la mancanza di chiarezza su quali articoli siano vietati e critica l'arbitrarietà delle decisioni, definendole crude e ingiuste. La sua testimonianza dal confine tra l'Egitto e la zona colpita dalla crisi in Gaza rivela il dramma umano, con la fame, le malattie e le condizioni insostenibili che colpiscono la popolazione.

Il politico sottolinea la necessità di un cessate il fuoco e di un accesso incondizionato agli aiuti umanitari. Fratoianni si chiede dove sia il governo e la maggioranza, notando l'assenza di rappresentanti ufficiali in loco. Conclude descrivendo l'inferno che si trova oltre il valico di Rafah, con bambini che muoiono di fame, scarsità di servizi igienici e condizioni di vita estreme. La sua testimonianza mette in luce la gravità della situazione umanitaria nella regione e sottolinea l'importanza dell'intervento immediato e coordinato per affrontare la crisi.

Sezione: Politica italiana / Data: Mer 06 marzo 2024 alle 11:15
Autore: Redazione Milano
vedi letture
Print