“Tanti auguri per il progettino del Centro qualunque cosa sia, e per la candidatura di Renzi". Così il leader di Azione, Carlo Calenda, nell'augurare buona fortuna all'ormai ex alleato Matteo Renzi che ha annunciato la candidatura alle Europee a Milano con un nuovo soggetto, iI Centro. 

 “Manifesta un’ambizione diversa – aggiunge Calenda – da quella del Terzo polo. Che era la costituzione di un’unione delle forze riformiste, popolari e liberali che si riconoscono nei valori repubblicani per superare scontri improduttivi e ideologici tra destra e sinistra. L’unica direzione che può determinare una svolta in Italia: superare una conflittualità sterile. Noi rimaniamo su questa linea. L’idea di Renzi evidentemente era un’altra dall’inizio”. Secondo l’ex ministro “era un tentativo da fare. Speravo di rivedere il Renzi del primo periodo del suo governo. Un partito di centro che se vincono i 5 Stelle va con loro, se vince la destra si allea con la destra, non è all’altezza della sua storia di presidente del Consiglio. Dopo di che il suo progetto è legittimo, ma non è il nostro”. II rischio, però, con un terzo polo che si dimezza, è quello dell’irrilevanza: “Sono convinto del contrario. Gli italiani capiscono sempre di più che non devono farsi prendere in giro da chi propone soluzioni semplici a problemi complessi e poi non riesce a realizzare nulla di quanto promesso. E’ un percorso lungo. L’unico che abbia un senso, però. Altrimenti perché fare un nuovo partito? Basta accomodarsi in uno esistente”. “Lo credevo più ambizioso. Io vado per la mia strada”, sottolinea Calenda.

Resta l’opzione del campo largo: “II campo largo non esiste. Sono uscito dal Pd quando ha deciso di allearsi con il Movimento 5 stelle, proprio sulla spinta di Renzi. Non abbiamo voluto mettere la firma sotto provvedimenti disastrosi come quello del bonus del 110 per cento. La più grande spesa regressiva e ingiusta mai fatta. Costerà alla fine 120 miliardi di euro. E consentiva a me, in linea teorica, ovviamente non me ne sono avvalso, di rifarmi casa a spese di operai, impiegati e pensionati. Ecco come governa il M5S: figuriamoci se posso immaginare di governare con loro”. E con il Pd guidato da Elly Schlein: “Si possono fare battaglie comuni su grandi emergenze italiane: Pnrr, sanità e salari. Ma la .linea di Schlein su ambiente, Jobs act e spese militari non mi convince per nulla”, conclude Calenda. 

Sezione: Politica italiana / Data: Mar 05 settembre 2023 alle 17:50
Autore: Tommaso Di Caprio
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