Marco Cacciatore, consigliere ex Movimento 5 stelle della Regione Lazio, attacca Virginia Raggi per il piano rifiuti: "Il Piano Rifiuti ha forse un unico pregio: mette un freno a una situazione evidentemente distorta, quella per cui Roma fa gravare la propria inefficienza sui territori circostanti. 
Quando la legalità non è più slogan ma mette in luce le incapacità della sua Amministrazione, Virginia Raggi risponde dapprima con il vittimismo e poi con una logica ritorsiva. 
Pacta sunt servanda, è vero: specie se di mezzo c'è l'interesse pubblico. E la Regione non ha rispettato i patti, secondo la Sindaca. 
Ma i patti erano quelli coi quali la Sindaca ha barattato la tutela di Malagrotta con il no all'autosufficienza di Roma - tra l'altro facendo sì che quella discarica sia a servizio di 121 Comuni della Provincia? Raggi è scontenta perché ora, come tutti i Comuni, non le rimane che far aumentare la raccolta differenziata, anziché distribuire rifiuti da smaltire fuori da Roma. 
Un'amministrazione seria fa la propria parte, senza scaricare la propria inefficienza sugli altri, soprattutto al quarto anno di governo. 
Se la Regione è tornata sui propri passi perché costretta da una parte della Maggioranza, è perché almeno ha avuto luogo un dibattito e un confronto anche con le Opposizioni - detto da chi ha votato contro il Piano). Al contrario, nella Roma del nuovo che (dis)avanza, si decide nelle segrete stanze e poi si chiamano a raccolta gli adepti per dispensare la propria insostenibile verità.

Cara Sindaca, guarda il tuo programma elettorale in tema rifiuti (e non solo). Poi guardati intorno, chiedi ai molti tra attivisti e portavoce municipali che sono usciti dal M5S di Roma, se gli impegni sono stati rispettati. Spero il buon senso possa illuminare la Sindaca, evitando di propinare ai romani una ricandidatura che mira a replicare una delle più infelici esperienze amministrative della Capitale (avanti-Cristo compreso).

Sezione: Politica locale / Data: Sab 08 agosto 2020 alle 20:13
Autore: Redazione Lazio
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