La “nuova era di riarmo globale" propiziata dal susseguirsi delle crisi internazionali, potrebbe costare ai Paesi occidentali  somme esorbitanti. E' quanto riportato dall’agenzia d’informazione economica “Bloomberg”, che quantifica  il contenimento delle minacce militari di Russia e Cina da parte dei paesi de G7 in ben 10mila miliardi di dollari in dieci anni.  Una somma che potrebbe provocare “effetti trasformativi sulle aziende della difesa” a dir poco devastanti per gli stati occidentali interessati, alle prese con alti livelli di indebitamento relativi alle misure per la  sicurezza sociale, spiega Bloomberg che cita tra gli esperti anche Simon Johnson del Massachusetts Institute of Technology (Mit), il quale sostiene invece che un aumento delle capacità di spesa per il settore della difesa da parte delle economie occidentali “non innescherebbe una crisi fiscale”. Eppure - scrive l'agenzia - “anche solo raggiungere l’obiettivo annuale minimo di spesa militare del 2 per cento del Pil comporterebbe lo stallo di gran parte dello sforzo dell’Ue per consolidare l’indebitamento post-pandemia”. 

Una corsa al riarmo globale costringerebbe gli Stati a “scelte dolorose” che provocherebbero “livelli di indebitamento ancor più elevato, tagli significativi ad altre voci di bilancio o aumenti della pressione fiscale”.

Sezione: Politica estera / Data: Mar 09 aprile 2024 alle 16:20
Autore: Tommaso Di Caprio
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