“Già nel 2020 abbiamo presentato un’interrogazione parlamentare in cui chiedevamo al Governo quali iniziative intendesse assumere per la ripresa delle trivellazioni in Adriatico ai fini di garantire l’estrazione di gas naturale. Questo non fu un caso, ma frutto di un ragionamento che facemmo a fronte del dato che il calo della domanda determinato dalla pandemia avrebbe creato un rimbalzo significativo dei prezzi”. Così, ai microfoni di iNews24, Galeazzo Bignami, deputato di Fratelli D’Italia, sulla crisi energetica europea, che rischia di diventare ancor più pesante in Italia con le eventuali . “Patuanelli ci rispose a febbraio dicendo che se avessero voluto, le società estrattive, avrebbero potuto procedere, dimostrando cecità di fronte al problema”. La dipendenza dal gas russo, secondo Bignami, poteva essere risolta prima del conflitto in Ucraina: “Noi ci siamo fatti prendere alla sprovvista. A luglio 2021 abbiamo incontrato le associazioni di categoria perché c’erano i primi segnali, e loro ci avevano detto di sentirsi completamente inascoltati dal Governo. A dicembre 2021 nessuno ha risposto alle richieste di intervento. La crisi Ucraina ha acuito la difficoltà, ma i rincari sono cominciati ad agosto”. 

Alla domanda se fosse stato meglio puntare sull’energia rinnovabile invece che tornare al fossile, il deputato risponde: “Condivido. Abbiamo l’obiettivo entro il 2030 nell’ambito del programma Fit for 55, di 27 gigawatt da traguardare, che avrebbero comportato il reperimento di 5 gigawatt annui dal 2023. Purtroppo l’Italia ha soddisfatto l’obiettivo per 0,6 gigawatt annui, nonostante le ampie domande presentate autorizzazioni. Non per carenza di interesse ma perché la burocrazia rappresenta un ostacolo. Questo è accaduto sull’eolico, sull’idroelettrico e sul fotovoltaico. Comunque il rinnovabile non è l’unica risposta, perché il mix energetico italiano necessita anche di fonti diversificate. L’energia rinnovabile non consente l’accumulo, quindi non c’è la possibilità di stoccare. Comunque se ci avessimo pensato di più, oggi non avremmo la difficoltà della dipendenza russa di circa il 40% di gas importato”.



Le risorse per investire sull’autonomia energetica, secondo Bignami, vanno attinte dal Pnrr: “Il presidente Bonomi ha ipotizzato una profonda riutilizzazione del Pnrr, immaginando progetti per garantire l’autosufficienza energetica della pubblica amministrazione”. 

Il deputato affronta anche il problema del caro-bollette: “Per quanto riguarda le aziende, una delle proposte che abbiamo formulato è il rilascio dell’energia ai costi di produzione. Mesi fa sembrava che l’Europa l’avrebbe configurato come aiuto di Stato. Questo avrebbe permesso di depurarle (le bollette ndr.) di tutte le componenti speculative e di mercato che scaricano sulle aziende costi enormi”. Per quanto riguarda le famiglie invece, “le misure adottate finora dal Governo garantiscono l’abbattimento del 6% sui rincari che sono al 60%. Al di là delle opinioni, dalle cifre si evince che le misure adottate finora, sicuramente necessarie, sono però del tutto non sufficienti. Riteniamo che si debba continuare a garantire l’abbattimento e la situazione va affrontata con la capacità del sistema comunitario europeo”. 

Sezione: Politica italiana / Data: Sab 12 marzo 2022 alle 21:30
Autore: Redazione PN
vedi letture
Print