Il Governo Draghi parte con un buon tasso di fiducia: tra chi esprime una preferenza, ha molta o abbastanza fiducia nell’esecutivo guidato dall’ex presidente della BCE il 65,2% degli intervistati, mentre ha poca o nessuna fiducia il 34,8% (non sa o non risponde il 6,1%). Secondo il 47,5% degli intervistati, il Governo Draghi sarà capace di governare il Paese meglio di quanto avrebbe fatto il Governo Conte, per il 38,8% lo farà né meglio né peggio, mentre per il 13,7% lo farà peggio. Non sa o non risponde il 6,4%. Sono alcuni dei risultati emersi dal sondaggio realizzato dall'istituto di ricerca Quorum/YouTrend per Sky TG24 diffuso oggi dalla testata.

Resta altissima la fiducia nel Presidente della Repubblica Sergio Mattarella: il 71,2% degli intervistati ha detto di avere molta o abbastanza fiducia in lui, contro il 28,8% che ne ha poca o nessuna (non si esprime l’1,7%). La scelta di Mattarella di incaricare il Governo Draghi per evitare di andare ad elezioni anticipate e vista positivamente dal 68,7% del campione, negativamente dal 31,3%. Non esprime una posizione il 6,6%.

La ricerca ha poi chiesto se, alla luce dell’allargamento della maggioranza a Lega e Forza Italia e dell’ingresso nel Governo di nuovi ministri tecnici e indipendenti dai partiti, seppur con nove ministri riconfermati, questo Governo sarà in continuità o in discontinuità col precedente. Per il 56,8% l’operato sarà in continuità, mentre per il 43,2% sarà in discontinuità. Non si esprime il 15,4%.

Il sondaggio ha misurato quali siano per gli intervistati i temi più urgenti che dovrà affrontare il Governo Draghi: Per il 35,7% è il piano di vaccinazione contro il coronavirus, per il 20,9% la lotta alla povertà e alla disoccupazione. Seguono il sostegno al mondo delle imprese e del lavoro in generale (14,3%), il taglio delle tasse (8,2%), il sostegno ai piccoli commercianti, alla ristorazione e al turismo (8,1%), la riapertura di scuole e Università (5,1%), la costruzione di nuove infrastrutture ecologicamente sostenibili (3,4%), l’immigrazione (1,9%). Non sa o non risponde il 2,3%.

Alla domanda su come venga giudicato il fatto che partiti tanto diversi, dalla Lega a Liberi e Uguali, passando per PD, Movimento 5 Stelle e Forza Italia, partecipino insieme alla maggioranza a sostegno del Governo Draghi, il 71,4% degli intervistati (tra chi esprime un’opinione) risponde che si tratta di una dimostrazione di un senso di responsabilità nei confronti del Paese, mentre il 28,6% ritiene che sia un tradimento della volontà degli elettori. Non esprime un giudizio il 17%. La scelta di Fratelli d’Italia, unico tra i partiti maggiori a non sostenere il Governo, è vista invece come una forma di coerenza nei confronti dei propri elettori per il 53,8% degli intervistati che esprimono un’opinione, mentre per il 46,2% si tratta di opportunismo politico e scarso senso di responsabilità. Non sa o non risponde il 14,4%.

Facendo un passo indietro alla caduta del precedente Governo, la ricerca ha chiesto quale sia il politico che si può dire uscito come “vincitore” da quella crisi. Alto il tasso di chi non risponde, al 32,4%. Tra chi esprime un giudizio, per il 15,6% è Giuseppe Conte. Seguono Matteo Renzi (12,8%), Sergio Mattarella (12,7%), Matteo Salvini (6,9%), Silvio Berlusconi (6,6%), Giorgia Meloni (5,1%), Luigi Di Maio(3,9%), Nicola Zingaretti (1,5%), altri al 2,4%.

Infine, la rilevazione ha misurato anche le intenzioni di voto se domani ci fossero le Elezioni Politiche. Il ‘primo partito’ resta quello di indecisi e astenuti, con il 48%. Tra chi ha espresso una preferenza, la Lega è il primo partito in Italia, con il 23,7%, il Pd il secondo con il 20,2%. Seguono Fratelli D’Italia al 16,9%, il M5S al 13,9%, Forza Italia all’ 8,9%. Poi Sinistra Italiana insieme ad Art.1 – MDP al 3,4%, Italia Viva con il 2,6%, Azione! – Calenda al 2,4%, +Europa al 2%, I Verdi all’1,8%. Il 4,2% degli intervistati si orienterebbe invece verso altri partiti.

Nota metodologica

Sondaggio di 808 interviste svolto con metodologia mista CATI/CAWI tra il 15 e il 16 Febbraio 2021 su un campione rappresentativo della popolazione maggiorenne residente in Italia, per quote di genere ed età incrociate stratificate per area macroregionale di residenza. Il margine d’errore è del +/- 3,4%, con un intervallo di confidenza del 95%

Sezione: Sondaggi politici / Data: Ven 19 febbraio 2021 alle 21:00
Autore: Christian Pravatà / Twitter: @Christianpravat
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