Il 19 maggio di 76 anni fa fu compiuto l’eccidio del Turchino, una strage di prigionieri politici ordita dalle S.S. tedesche ed avvenuta presso la località di Fontanafredda, alle pendici del Bric Busa, vicino al passo del Turchino.

I deceduti furono 59 civili italiani, alcuni di essi erano scampati all’attentato di Benedicta, avvenuto appena qualche settimana prima.

Le 59 vittime della strage del Turchino erano state prelevate durante la notte precedente dal carcere Marassi, a Genova, molti dei prigionieri non erano neppure ventenni. 

A bordo di camion i prigionieri furono trasportati fino al passo del Turchino e lì, dopo aver percorso alcuni chilometri a piedi, furono condotti ai prati del versante meridionale del Bric Busa.

A gruppi di sei furono fatti salire sopra delle tavole, disposte su una grande fossa, che il giorno precedente un gruppo di ebrei era stato costretto a scavare, e lì uccisi dai colpi di mitragliatrice delle S.S. Era il 19 maggio 1944.

L’ex capo delle S.S. a Genova, Siegfried Engel, rinomato per il suo appellativo di 'boia di Genova' ricevette la condanna all’ergastolo in Italia nell’anno 1999, ma non scontò mai la sua pena poiché la prassi tedesca non accettava l’estradizione.

Nel 2002, ormai 93enne, Siegfried Engel fu processato ad Amburgo e condannato a sette anni di reclusione per crimini di guerra, che però non scontò a causa della sua età. Muore nel 2006 senza aver scontato alcuna pena.

Sul luogo della strage fu costruito un monumento commemorativo conosciuto come 'Sacrario dei martiri del Turchino'. Alle vittime fu poi dedicato anche un nuovo tunnel, inaugurato nel 2013.

Sezione: RicorDATE? / Data: Mar 19 maggio 2020 alle 08:00
Autore: Camilla Galvan
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