Il 7 marzo 2013 in Corea del Nord il leader nordcoreano Kim Jong-un minaccia di bombardare con armi nucleari la Corea del Sud e gli Stati Uniti. In risposta, il Consiglio di Sicurezza dell’ONU impose ulteriori sanzioni economiche a quelle già esistenti. Il leader supremo reagì rilanciando: stracciò unilateralmente l’armistizio del 1953 (dopo la guerra di Corea non era stata firmata la pace ma solo un cessate il fuoco) e minacciò di “esercitare il diritto a un attacco nucleare preventivo allo scopo di distruggere le roccaforti degli aggressori”.

L’obiettivo del rilancio era rendere la minaccia nucleare più credibile e forzare la comunità internazionale a cancellare le devastanti sanzioni economiche che stavano strangolando la nazione. Ma non funzionò: nessuno credette al bluff nordcoreano, furono imposte sanzioni ancora più pesanti e proseguì con rinnovato vigore il programma di esercitazioni militari congiunte fra Seul e Washington.

Sezione: RicorDATE? / Data: Dom 07 marzo 2021 alle 08:00
Autore: Alessandra Stefanelli
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