Il 29 Agosto 1991, intorno alle sette e mezza di mattina, mentre si reca a piedi al lavoro, viene ucciso a Palermo con quattro colpi di pistola l'imprenditore tessile Libero Grassi. Vittima di Cosa Nostra, era a capo dell'azienda di biancheria intima Sigma e si era rifiutato di pagare il pizzo, avendo il coraggio di opporsi alle richieste di racket dei boss e di uscire allo scoperto, con grande esposizione mediatica. Nel gennaio 1991 il Giornale di Sicilia aveva pubblicato una sua lettera sul rifiuto di cedere ai ricatti della mafia. L'imprenditore denuncia gli estorsori (i fratelli Avitabile, arrestati il 19 marzo 1991 assieme a un complice), e rifiuta l'offerta di una scorta personale.

Di estrazione anti-fascista, nel 1955 partecipa alla fondazione del Partito Radicale di Marco Pannella. Famosa resta la sua partecipazione, l'11 Aprile 1991, alla trasmissione di Michele Santoro, Samarcanda, in cui denunciò apertamente i mafiosi ed i loro metodi di controllo del territorio: “La prima arma della mafia è il voto, nella qualità del consenso. A una cattiva raccolta di voti corrisponde una cattiva democrazia. Noi dobbiamo curare la qualità del consenso”.

Sezione: RicorDATE? / Data: Sab 29 agosto 2020 alle 08:00
Autore: Roberto Tortora
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