Il 2 febbraio 1990 viene ucciso a Roma il boss della Banda della Magliana Enrico De Pedis. De Éedis aveva iniziato a non dividere più i proventi delle sue attività, illecite e non, con i suoi ex complici carcerati e i loro familiari. Gli altri lo interpretarono come uno sgarro e si organizzarono per ucciderlo. Quando evase dal carcere Marcello Colafigli, la fazione dei maglianesi iniziò a riorganizzarsi per eliminare De Pedis. L'occasione si presentò quando riuscirono a convincere Angelo Angelotti (che già in passato era stato legato alla famigerata banda romana e che, nel 1981, con le sue "soffiate" aveva permesso a Danilo Abbrucciati di uccidere Massimo Barbieri) a fissare un appuntamento con Renatino il 2 febbraio 1990 a via del Pellegrino, nei pressi di Campo de' Fiori a Roma.

Appena finita la conversazione con Angelotti, De Pedis salì sul suo motorino ma venne affiancato al civico 65 di via del Pellegrino da una potente motocicletta con a bordo due killer che gli spararono un solo colpo alle spalle uccidendolo all'istante davanti ad alcuni passanti. Nei pressi erano appostati diversi membri della banda con funzione di copertura e supporto. I due killer pare fossero Dante Del Santo detto "il cinghiale" e Alessio Gozzani, anche se poi quest'ultimo fu scagionato dall'accusa di essere stato alla guida della moto, che forse era condotta da Antonio D'Inzillo deceduto latitante in Sudafrica nel 2008.

Il Pm Andrea De Gasperis riferì alla giornalista Raffaella Notariale che i killer di De Pedis erano stati tenuti sotto controllo sin dai primi passi della preparazione del delitto. In un rapporto dell'Alto commissariato per il coordinamento alla lotta contro la delinquenza mafiosa è ricostruito l'intero delitto, dalla preparazione, alla città in cui si rifugiano i killer, fino alla loro cattura all'estero, sulla base del quale fu istruito il processo agli assassini di De Pedis. Chi stilò quel rapporto non mosse un dito per sventare l'agguato. Si è sempre parlato dell'omicidio come un regolamento dei conti all'interno della malavita romana ma resta il sospetto che i servizi segreti possano aver avuto un ruolo nell'eliminare Renatino, divenuto troppo potente.

Sezione: RicorDATE? / Data: Mar 02 febbraio 2021 alle 08:00
Autore: Alessandra Stefanelli
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