Il 14 settembre 1988 il giudice Alberto Giacomelli, 69 anni, viene ucciso a Trapani da un commando di Cosa Nostra. Nel 1946 entrò in Magistratura, destinato alla Procura di Trapani. Dal 1951 al 1953 fu Pretore di Calatafimi, e a Trapani dal 1953 al 1954. Dal 1971 giudice presso il Tribunale di Trapani, fu dal 1978 Presidente di Sezione dello stesso Tribunale, fin quando andò in pensione il 1º maggio 1987. Un anno dopo, i Carabinieri di Trapani, alle 8 del mattino del 14 settembre 1988 a Locogrande (contrada nelle vicinanze di Trapani) ne rinvenivano il cadavere dietro l'autovettura di proprietà dell'ex-magistrato. Presentava un colpo di arma da fuoco alla testa ed un altro all'addome.

Le indagini evidenziavano che il delitto era stato organizzato e compiuto da componenti della criminalità organizzata locale. Un primo processo celebrato innanzi la Corte d'Assise di Trapani portò alla momentanea condanna di alcuni soggetti ritenuti gli esecutori dell'omicidio. Detti soggetti furono poi assolti in grado d'appello. Negli anni successivi, complici le dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia, si giunse alla condanna di Totò Riina, considerato mandante dell'omicidio. Nel 1985 Giacomelli, aveva firmato il provvedimento di sequestro di beni a Gaetano Riina, fratello del boss

Sezione: RicorDATE? / Data: Lun 14 settembre 2020 alle 08:00
Autore: Alessandra Stefanelli
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