L’11 gennaio 2002 il Governo degli Stati Uniti d'America apre un campo di prigionia nella base della Baia di Guantánamo per detenere prigionieri con l'accusa di terrorismo. Nel dicembre 2008 iniziò a essere affrontato il problema della chiusura della prigione, dopo che il neoeletto presidente Barack Obama ha manifestato tale intenzione.

Il 21 gennaio 2009 il presidente statunitense firmò l'ordine di chiusura del carcere (ma non della base militare), che doveva essere smantellato entro l'anno. A nove anni di distanza, ciò non è ancora avvenuto, anche a seguito del voto contrario del Senato degli Stati Uniti, il quale, con 80 voti sfavorevoli e 6 favorevoli, ha respinto il piano di chiusura il quale prevedeva un costo di circa 80 milioni di dollari.
Nonostante alcune liberazioni, rimpatri e varie delocalizzazioni presso Stati amici disposti ad accogliere gli ex prigionieri, il regime delle poche centinaia ancora rimaste sull'isola è considerato ancora in contrasto con le obbligazioni internazionali degli Stati.
Nel discorso sullo stato dell'Unione per il 2018, il presidente Trump ha annunciato l'abbandono del programma di progressiva chiusura della prigione.

Sezione: RicorDATE? / Data: Lun 11 gennaio 2021 alle 08:00
Autore: Alessandra Stefanelli
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