Andrea Scanzi de Il Fatto Quotidiano ha parlato in questi termini di Carlo Calenda, mediante Facebook:

"C’è questo tizio ameno, con meno voti di Renzi o quasi, che da anni spala fiele su tutti con lessico da scaricatore di porto, ego più espanso del mio (che non è facile!) ed eloquio da Bombolo appena più evoluto.

Si chiama Calenda, vive in tivù e a sentirlo parlare sembrerebbe convinto d’esser Churchill, quando invece ha percentuali degne del partito antiabortista di Ferrara, in natura conta meno di Luciano Nobili e la cosa politicamente più rilevante che ha fatto è stata contribuire (chiedere tra i tanti a Ilva e Whirlpool) al dissesto del paese, come ministruccio comicamente tronfio di uno dei peggiori governi nella storia della galassia.

Ora il fenomeno, che sta alla vittoria come Pol Pot alla democrazia, si appresta a fare l’ennesima figura da gran satanasso alle elezioni di Roma, dove si è candidato sindaco con inusitato sadismo nei confronti dei poveri romani, prendendosela pure col Pd che ha osato non appoggiare una candidatura così erculea e stentorea.

Il Cigno Garrulo della politica nostrana è pure convinto di vincere, a conferma di come non serva per forza l’LSD per intraprendere percorsi lisergici. Vederlo straperdere per l’ennesima volta, ovviamente in alleanza con Renzi (dopo aver detto per mesi “Mai più con Renzi!”), sarà l’ennesimo capolavoro della sua carriera pralinata di successi indelebili.

Ieri ho parlato di lui durante la ScanziLive. L’ho fatto perché, al pomeriggio, aveva insultato a caso un altro ex ministro. Nella diretta ho usato toni ironici e rispettosi, perché del Calenda uomo avevo rispetto. Mi stava pure simpatico. Poi ho letto la sua replica di ieri sera, gratuita e diffamatoria (non ho “scippato” un cazzo, e sostenerlo è infame). E scritta pure col plurale maiestatis, a conferma di una psiche assai sbarazzina.

A quel punto ho capito che avevano ragione quei tanti - praticamente tutti - che mi dicevano che con lui, il Luther Blissett degli statisti tascabili, ero troppo buono.

Ne prendo atto. Ne ho trovato un altro con cui d’ora in poi sarà naturale, dialetticamente parlando, avere d’ora lo stesso rispetto certosino che aveva Marsellus Wallace per le cure medioevali. Contento lui, contenti tutti. Daje Cale’. Ci divertiremo!".

Sezione: Politica social / Data: Mar 20 aprile 2021 alle 14:40
Autore: Luca Cavallero
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