Andrea Scanzi ha pubblicato il seguente post Facebook:

"Le 62 pagine di motivazione della sentenza dei Giudici di Cassazione sulla morte di Marco Vannini, che ho appena letto (con ritardo, lo so) nei passaggi più emblematici, fanno paura. Sono terrificanti. Accapponano la pelle. E sono un’ulteriore pietra tombale sulla condotta morale della famiglia Ciontoli.

Gli imputati “scelsero di non fare alcunché che potesse essere utile per scongiurare la morte, non solo rappresentandosi tale evento ma accettando la sua verificazione, all’esito di un infausto bilanciamento tra il bene della vita di Vannini e l’obiettivo avuto di mira, ovvero evitare che emergesse la verità su quanto realmente accaduto”.

“La preoccupazione della famiglia Ciontoli era incentrata esclusivamente sulle conseguenze dannose, derivanti dalla situazione che era venuta a crearsi (..) si evince dal contegno tenuto da tutti gli imputati anche dopo aver appreso della morte di Vannini”.

La condotta di Antonio Ciontoli fu “non solo assolutamente anti doverosa ma caratterizzata da pervicacia e spietatezza, anche nel nascondere quanto realmente accaduto”.

“Tutti si preoccuparono subito della presenza del proiettile ancora nel corpo di Vannini, tutti ebbero immediata cognizione di tale circostanza e tuttavia nessuno si attivò per allertare tempestivamente i soccorsi".

Una vergogna inaudita. Fosse per me, e per fortuna non mi occupo di giustizia, di fronte a questa esimia famiglia di illuminati prospetti butterei via la chiave. Vergognatevi in eterno"

Sezione: Politica social / Data: Ven 23 luglio 2021 alle 16:00
Autore: Luca Cavallero
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