"In questi mesi abbiamo visto la fatica delle donne, che da sole sostengono la gran parte del lavoro di cura, e i rischi che molte perdano il lavoro nella ripartenza. Non possiamo permettercelo. Abbiamo bisogno di regioni e comunità locali che investano sull’occupazione e l’imprenditoria femminile, sulle infrastrutture sociali, sui talenti delle donne. Che credano nella medicina di genere, nel sostegno alle scelte riproduttive, nell’applicazione della 194, nel rilancio dei consultori. Che combattano gli stereotipi di genere e che sostengano la parità salariale. Che attivino politiche di conciliazione dei tempi di vita e di condivisione del lavoro di cura.Sono ingiustizie che bloccano l'intero Paese e non solo una sua parte. Stare dalla parte delle donne significa prendere atto dei cambiamenti avvenuti nella società e sostenere i percorsi di autonomia delle persone. È una sfida culturale, un cambio di mentalità. Significa lavorare con le scuole per la promozione di un sapere attento al genere, di una nuova educazione sentimentale dei ragazzi e delle ragazze, nel segno della responsabilità, libertà e rispetto dell'altro. Le democratiche ci sono, in prima fila. Vogliamo regioni e comunità locali dalla parte delle donne.

Abbiamo finalmente la doppia preferenza di genere ovunque e anche questa è stata una battaglia: usiamola per portare più donne nei consigli regionali. Per rendere più ricca la nostra democrazia. Siamo in campo, in tutte le regioni in cui si va al voto con liste e coalizioni alternative alla destra, a chi agita i problemi senza proporre soluzioni, a chi semina odio, sessismo, e cerca capri espiatori o minimizza quello che è successo. Un voto al Partito Democratico e alle democratiche è un voto per un futuro più giusto e paritario". Così Cecilia D'Elia sulla pagina Facebook del Partito democratico.

Sezione: Politica social / Data: Sab 12 settembre 2020 alle 15:50
Autore: Camilla Galvan
vedi letture
Print