"Un tempo anche la sinistra amava le pubblicità antirazziste, come quelle con i bambini di ogni etnia e colore della pelle messi insieme. Oggi la stessa scala cromatica, con intenzioni opposte, la troviamo in altri cataloghi: quelli che offrono materiale genetico sul mercato della genitorialità. Ovociti, spermatozoi, come per scegliere il colore della tinta per i capelli o quello delle mattonelle per il bagno. E siccome è la legge della domanda e dell'offerta a guidare il mercato, poiché i committenti provengono da Paesi ricchi e sono in genere di pelle bianca va da sé che il materiale genetico più desiderato (e dunque più costoso) è quello bianco, magari anche biondo e con gli occhi azzurri". Lo scrive sulla sua pagina social la ministra per la Famiglia, Eugenia Roccella.

"Proprio così: sul mercato dei bambini è anche il colore della pelle a determinare il prezzo. Eppure, quelli che si sentono i campioni dei diritti umani fanno di tutto per legittimare la genitorialità 'on demand', usando i diritti dei bambini (che nessuno nega e che non sono minimamente in discussione) come foglia di fico per evitare di parlare di tutto questo. Vorremmo sentire dalla sinistra una parola chiara, senza 'sì, ma', senza 'eh però'. Perché quando si parla di ovociti e gameti, dietro ad ogni 'ma' e a ogni 'però' c'è un prezziario, ci sono corpi in vendita, ci sono tariffari. Non sono informazioni nascoste: basta cercarle, e lo dico anche ai colleghi giornalisti. Tutto questo non meriterebbe un'inchiesta o qualche approfondimento?", conclude Roccella.

Sezione: Politica social / Data: Lun 27 marzo 2023 alle 19:50
Autore: Redazione Centrale
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