"Quando si dice la disponibilità al confronto, all'ascolto dell'altro e, soprattutto, delle altre. In un suo libro Alessandro Zan, per sostenere le ragioni di una legge il cui obiettivo è difendere i diritti delle minoranze, non esita a criminalizzare e attaccare a testa bassa donne, filosofe, femministe e intellettuali che, legittimamente e oltretutto ragionevolmente, di quel testo hanno individuato e messo a fuoco gli evidenti limiti, nell'intento di arrivare a fare una buona legge.

Stesse obiezioni, distinguo e limiti che, moltissime di noi, prima e dopo, hanno condiviso ed espresso. Non cadrò nel trabocchetto di pensare che quanto di offensivo è presente nel libro contro donne come Francesca Izzo e Cristina Comencini la dice lunga sulla cultura dell'autore e su cosa ritenga legittimo o meno.

Dico però che considero questa modalità inaccettabile a maggior ragione per chi, svolgendo un ruolo politico, trova quasi naturale offendere chiunque non la pensi allo stesso modo.

E trovo vergognoso il tentativo di accomunare quello che accomunare è impossibile: il sovranismo reazionario di Orbàn e la lunga consuetudine con il pensiero e la pratica femminista e dell'identità di genere di queste e moltissime altre donne.

Per chi, come noi, ha speso una vita nella battaglia per la cultura della differenza sessuale in famiglia, nella società, nei luoghi di lavoro, in politica, questa criminalizzazione di genere è inaccettabile.

On. Zan, dalle femministe potresti apprendere tanto. Prova, se ne sei capace, a metterti in ascolto" così su Facebook l'esponente di Italia Viva Teresa Bellanova contro Alessandro Zan

Sezione: Politica social / Data: Ven 17 settembre 2021 alle 18:50
Autore: Christian Pravatà / Twitter: @Christianpravat
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