“Oggi in Commissione Sanità la Direzione Generale Welfare ho ricevuto un’altra discutibile risposta alla mia domanda ribadita: come mai la Commissione Vaccini, decaduta dopo la scadenza della Giunta Maroni nel marzo 2018, non è mai stata rinominata, nonostante il rinnovo fosse previsto di routine dopo l’insediamento della nuova Giunta Fontana e fosse anche specificamente indicato nella Delibera delle regole emanata a dicembre 2019” dichiara Elisabetta Strada (Consigliere regionale Lombardi Civici Europeisti).”

“Il 7 ottobre – ricorda Strada-, in una precedente riunione della Commissione Sanità la risposta (testuale) ricevuta era stata risibile: ‘non l’abbiamo rinominata a causa dell’emergenza Covid-19’. Peccato fossero già trascorsi 2 anni precisi, prima dell’insorgere dell’emergenza.”

“Ma la nuova risposta odierna – continua la Consigliera civica- è, se possibile, ancora più inadeguata. Mi è stato risposto: ‘è vero che la Commissione era decaduta con la Giunta Maroni, ma la Commissione stessa, prima dello scioglimento, si era già espressa sulla politica vaccinale degli anni successivi, quindi abbiamo seguito indicazioni già definite’.
Questa risposta si commenta in due modi: prima di tutto è incredibile sostenere che le politiche vaccinali dell’autunno 2020 dipendano da indicazioni del 2018. In secondo luogo, il che è ancora più grave, sostenere questo significa dichiarare che nulla è stato cambiato dopo l’insorgere, nel febbraio 2020, della prima ondata di pandemia.  La ritengo – commenta Strada- una ennesima, duratura e preoccupante dimostrazione di grande inadeguatezza nella definizione e nella programmazione della politica sanitaria lombarda alle prese, oggi, con la seconda ondata di Covid-19”.

“Aggiungo solo che in Commissione oggi ho anche chiesto il prezzo di aggiudicazione delle dosi di vaccino nelle altre Regioni, nel periodo febbraio-aprile, dopo che a febbraio la prima gara indetta da Aria in Lombardia era andata a vuoto, con un prezzo d’asta fissato a 4,5 euro a dose (contro i 5,50 pagati nel 2019) mentre, successivamente a marzo, il prezzo di aggiudicazione lombardo era stato di 5,50 euro, in linea con i 5,70 euro di altre Regioni confermati oggi. Sottolineo ancora due aspetti: la base d’asta di 4,5 euro era evidentemente fuori mercato e inizialmente non è stato previsto un aumento delle dosi rispetto al 2019, quando non era però in atto la pandemia.”

“Si capisce come mai, ancora una volta, la Lombardia sia il fanalino di coda rispetto a tante altre Regioni: mancanza di analisi, di programmazione e di visione” conclude Strada.

Così dichiara Elisabetta Strada, Consigliere regionale dei Lombardi Civici Europeisti

Sezione: Politica locale / Data: Mer 21 ottobre 2020 alle 19:40
Autore: Alessandra Stefanelli
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