In occasione dell'uscita del suo ultimo libro "Società: per azioni" Giuseppe Sala ha rilasciato una intervista al Corriere della Sera: "Occorre un nuovo socialismo. Solo in Italia è considerato una parola morta, altrove non è così. Avremo il Recovery fund: usiamolo per prenderci cura dei cittadini e per rilanciare la politica industriale. Le risorse arriveranno; servono nuove idee. Siamo a un cambiamento d'epoca". Afferma il sindaco di Milano.
Sul premier Conte, "penso che stia facendo più di quanto ci si poteva attendere da una persona che ha esordito in politica da premier. Ma gli consiglio di valutare se chi gli sta attorno è in grado di gestire l'autunno drammatico che ci attende", dice Sala, secondo cui un novo governo Conte con nuovi ministri "è inevitabile. Ogni partito deve mettere in campo i migliori: non necessariamente tecnici; persone che abbiano una storia alle spalle, che abbiano gestito organizzazioni complesse.

Vale per i 5 Stelle, ma anche per il Pd".
"Mi sento profondamente un uomo di sinistra. La storia della sinistra italiana viene raccontata come il romanzo della delusione: come se, una volta al governo, ci si dovesse limitare a gestire l'esistente. Ma io voglio una sinistra che recuperi un'idea politica di società", sottolinea Sala. "Oggi la sinistra è in grado di rappresentare il 40 per cento degli italiani, quel che serve per governare? Temo di no. Per questo deve cambiare.
Un tempo la sinistra era rappresentanza, la destra era appartenenza. Oggi la destra rappresenta, magari male, una parte importante della classe lavoratrice. Dobbiamo capire come fare per rappresentarla noi. Lo spazio è enorme".

Sezione: Politica locale / Data: Mer 03 giugno 2020 alle 10:30
Autore: Christian Pravatà / Twitter: @Christianpravat
vedi letture
Print