Il Tribunale di Milano, sezione I Civile, ha respinto il ricorso proposto da alcuni titolari di centri massaggi cinesi che avevano impugnato, ritenendolo discriminatorio, il Regolamento della Regione Lombardia, n. 1/2018, che disciplina i requisiti igienico-sanitari, di sicurezza e di decoro urbano per lo svolgimento dell'attività dei centri massaggi.

Il Tribunale ha ritenuto che le disposizioni del Regolamento della Regione Lombardia non discriminano i centri massaggi sulla base della loro nazionalità trattandosi di disposizioni "neutre dirette alla generalità dei cittadini, a prescindere dalla loro nazionalità".



Quanto alle dichiarazioni dell'assessore alla Sicurezza, Immigrazione e Polizia locale della Regionale Lombardia, Riccardo De Corato, discriminatorie secondo i ricorrenti, il Tribunale ha evidenziato che "non si vede come le dichiarazioni dell'assessore della Regione Lombardia possano corroborare la
tesi della natura discriminatoria delle disposizioni contenute nel Regolamento 1/2018" e possono "se mai, costituire indice ermeneutico per desumere la ratio del Regolamento stesso, sulla falsariga del criterio della interpretazione storica".

"Non avevamo dubbi sulla bontà delle nostre scelte. Nessuna discriminazione, ma, solo ed esclusivamente il rispetto delle regole e la tutela dei cittadini. Lo ribadisco nuovamente, spesso - come evidenziano notizie di cronaca - dietro quel tipo di centri massaggi, si celano, attività di sfruttamento della prostituzione".

Sezione: Politica locale / Data: Gio 02 luglio 2020 alle 20:10
Autore: Camilla Galvan
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