“A distanza di 24 ore dall’omicidio di Voghera mi preme sottolienare alcune cose, in attesa che l’inchiesta della magistratura faccia il suo corso. La vicenda è inquietante non solo per il fatto in sé ma per la lettura che la Lega di Salvini ne ha dato, anticipando incredibilmente e senza alcuna cognizione della separazione dei poteri, l’esito delle indagini: un afflato garantista, che mai si sarebbe verificato a ruoli invertiti, e giustificazionista quando, al contrario, avrebbe dovuto assumersi le responsabilità per il clima di intolleranza che ha creato e per aver diffuso il concetto di legittima difesa che non dovrebbe avere luogo in un paese civile. 

E’ incredibile dover ancora specificare questioni che dovrebbero essere acquisite dai partiti di tutto l’arco costituzionale: in questo paese non esiste la pena di morte, neanche per gli omicidi più efferati, ed è una barbarie anteporre i precedenti penali della vittima, Youns El Boussetai di 39 anni, all’inconcepibile fatto che un uomo, rappresentante delle istituzioni, l’assessore “alla sicurezza” leghista di Voghera, andasse in giro con un arma carica. Non può esistere legittima difesa tra un uomo armato e un uomo disarmato e bisognoso di cure psichiche e dobbiamo ricordarci che nei paesi civili l’uso delle armi pertiene solo ed esclusivamente allo Stato. Da qualsiasi punto lo si guardi questo fatto è grave perché mischia xenofobia, securitarismo, giustizia fai da te. Questo modello va combattuto nella società, certo, ma intanto vanno vietate, e con urgenza, le armi detenute a scopo personale”.

Così in una nota il deputato del Partito Democratico Paolo Lattanzio, membro della Commissione Cultura della Camera. 

Sezione: Politica italiana / Data: Ven 23 luglio 2021 alle 00:30
Autore: Redazione PN
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