"Riforma fiscale e riforma degli incentivi, entrambe approvate dal Consiglio dei ministri, saranno i due binari su cui passa il treno della politica industriale del nostro Paese. Hanno la forma di una legge delega. Questo ci consente in entrambi i casi di ascoltare e confrontarci con il Parlamento, come con le forze sociali e produttive. È peraltro proprio quello che i sindacati e le forze sociali e produttive chiedono da qualche decennio, e che certamente non si è visto negli ultimi 10 anni quando la sinistra ha governato".

Lo afferma il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, oggi su La Stampa.

"Penso piuttosto che Landini l’abbia fatto per recuperare quella base più ideologica che è rimasta spiazzata al successo di Giorgia Meloni. È come se avesse voluto prendere le distanze, resosi conto di una accoglienza comunque positiva del congresso e certamente dell’eco che si è avuto tra i lavoratori" spiega Uso, in merito alla posizione della Cgil.

Poi, sul capitolo transizione ecologica: "L'elettrico è una tecnologia, non una religione. Perciò, restando all’automotive, noi sosteniamo che l’impronta ecologica non si può misurare solo al tubo di scappamento. Serve un calcolo più ampio, che parta dalla produzione e comprenda lo smaltimento. Per questo noi italiani sosteniamo l’idrogeno e i biocombustibili. I tedeschi, i combustibili sintetici. Dico: la stessa Commissione intanto ci chiede di diventare più autonomi nella produzione di materie prime critiche. Se l’Europa non reagisse con la stessa politica industriale assertiva di Cina e Usa, saremmo costretti a soccombere. Ora, noi ovviamente siamo molto attenti alla nostra cultura e alla nostra storia, ma non vogliamo ritrovarci ad essere un polo museale all’aria aperta per ricchi turisti asiatici o americani" aggiunge.

Sezione: Politica italiana / Data: Dom 19 marzo 2023 alle 11:00
Autore: Simone Gioia
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