"C'è questa abitudine a sopportare l'idea che per manifestare la propria posizione si debba occupare un luogo pubblico, una scuola, un senato accademico. Questo è completamente inaccettabile e ancora una volta l'idea di poterlo anche solo lontanamente giustificare mi sembra fuori dal mondo. Secondo elemento inaccettabile è che tutto questo accada in una università, cioè il luogo dell'argomentazione, della ricerca, del confronto, il luogo nel quale ci si è abituati alla libera circolazione delle idee.".

Così Massimiliano Salini, europarlamentare FI-PPE, intervenendo a Dritto e Rovescio. 

"Stiamo parlando – ha proseguito - di progetti di ricerca che riguardano la gestione del ciclo idrico, l'agricoltura, l'energia, l'ottica quantistica, la gestione dell'acqua, tutti ambiti nei quali, dal punto di vista della ricerca, le università italiane possono solo guadagnare dalle relazioni scientifiche con Israele. Quindi, interrompere il rapporto di ricerca rappresenta una perdita per il nostro Paese, non per Israele. Mi piacerebbe poi che le bandiere palestinesi che vedo tra le file dei manifestanti venissero messe in discussione, o almeno che si attendesse che l'autorità nazionale palestinese prenda le distanze da Hamas dopo l'attacco del 7 ottobre. In nessuna delle sedi istituzionali, nemmeno all'ONU dove all'autorità nazionale palestinese è stata data la possibilità di esprimersi, un rappresentante di quella bandiera ha mai preso le distanze dal disastroso attacco terroristico del 7 ottobre", ha concluso.

Sezione: Politica italiana / Data: Ven 19 aprile 2024 alle 15:50
Autore: Redazione PN
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