"Al bilancio Ue e al Recovery fund è indispensabile l'approvazione dell'Ungheria e della Polonia, ma la nostra posizione di rifiuto è di ferro, non faremo alcun compromesso". Lo ha dichiarato il premier ungherese Viktor Orban oggi nella radio pubblica Kossuth, ribadendo i contenuti della dichiarazione congiunta, rilasciata ieri con il premier polacco Tadeusz Morawiecki. Secondo Orban, bisogna trovare una soluzione urgente per poter erogare i soldi del Recovery fund agli stati che ne hanno bisogno e per far partire il bilancio dall'anno prossimo, e per questo bisogna rimandare a tempi ulteriori la discussione sulla condizionalità sullo stato di diritto. "Noi, con i polacchi, diciamo da luglio che non bisogna legare le due cose", ha detto Orban. Il premier ungherese ha ripetuto l'affermazione che l'Ue sta eseguendo "il piano di George Soros", quando intende sanzionare finanziariamente gli stati che rifiutano accogliere migranti.

"La misura sollecitata dal Parlamento europeo fa proprio questo: ci toglieranno una parte dei sussidi che ci spettano, se non accoglieremo i migranti", ha detto. "Legare la condizionalità sullo stato di diritto al bilancio Ue e al pacchetto di aiuto è un atto politico e non semplicemente giuridico. Non ci lasciamo comprare, è una questione di sovranità nazionale", ha detto. "L'Europa occidentale è ormai diventata un'entità di paesi di immigrati, ma l'Europa centrale saprà conservare i valori cristiani e nazionali, rifiutiamo la cultura multietnica".

Sezione: Politica italiana / Data: Ven 27 novembre 2020 alle 17:50
Autore: Alessandra Stefanelli
vedi letture
Print