“Uguale salario per uguale lavoro non è uno slogan ma uno dei diritti fondamentali meno rispettati in Europa, la cui violazione grava quotidianamente sulle spalle di milioni di donne, private della possibilità di essere a pieno titolo protagoniste della crescita economica e sociale del proprio Paese. La proposta di direttiva volta a rafforzare l'applicazione del principio della parità di retribuzione tra uomini e donne è un ottimo punto di partenza, ma noi del Movimento 5 Stelle auspichiamo di poterla ancora migliorare. Sostengo la proposta delle relatrici di abbassare la soglia minima da 250 a 10 dipendenti, per garantire la massima copertura possibile. Condivido l’inversione dell’onere della prova a carico del datore di lavoro, per incentivare le donne vittime di discriminazioni a denunciare e a non scoraggiarsi. Va mantenuto l’obbligo per le imprese di pubblicare lo stipendio sugli annunci di lavoro per garantire effettiva trasparenza.

Va ribadito il ruolo del sindacato come unico soggetto in grado di tutelare le lavoratrici, eliminando generiche definizioni di ‘rappresentanti dei lavoratori’, per fare in modo che i meccanismi di trasparenza possano davvero generare risultati concreti. In Italia non solo abbiamo una normativa già avanzata a livello UE, ma abbiamo anche la contrattazione collettiva su tutti i livelli che funziona e che svolge un ottimo lavoro. Non si arriverà però a una vera parità se non si risolveranno i problemi degli stereotipi, dell’accesso al mercato del lavoro e delle possibilità di carriera per le donne. La trasparenza retributiva non è solo una questione di giustizia o di riconoscimento professionale, è ciò di cui abbiamo bisogno per garantire pari dignità”, così Daniela Rondinelli, europarlamentare del Movimento 5 Stelle, in un intervento nella Commissione Occupazione e Affari Sociali del Parlamento europeo.

Sezione: Politica italiana / Data: Gio 30 settembre 2021 alle 19:50
Autore: Christian Pravatà / Twitter: @Christianpravat
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