“Basta lavoratori sfruttati, basta concorrenza sleale fra imprese europee. Per il Movimento 5 Stelle bisogna voltare pagina: i diritti sociali dei cittadini vanno messi al centro della Neo-Europa, quella che nascerà riformata e più forte dalle ceneri della pandemia. Il salario minimo europeo deve essere il punto centrale di questo cambiamento grazie alla proposta di direttiva della Commissione europea. Per renderla ancora più efficace abbiamo depositato oggi i nostri emendamenti al Parlamento europeo. Le nostre proposte definiscono meglio i criteri per definire il salario minimo: non deve essere mai al di sotto della soglia di povertà relativa e deve essere superiore al 50% del salario lordo medio e del 60% salario lordo mediano.

Abbiamo cancellato i riferimenti alla produttività che avrebbero annacquato l’efficacia della direttiva e abbiamo inserito esplicitamente il fenomeno del dumping salariale che va contrastato. Il salario minimo europeo deve inoltre essere esteso a tutti i lavoratori, nessuno escluso: dai domestici ai lavoratori a chiamata, dai lavoratori intermittenti quelli a voucher, dai lavoratori atipici a tirocinanti, apprendisti e stagisti. Infine, è di capitale importanza stabilire che le aziende che non rispettano le norme sulla contrattazione collettiva previste dalla direttiva non possano accedere ai fondi pubblici o europei. Con queste proposte alziamo le protezioni sociali dei cittadini. Costruiamo un’Europa sociale adesso o ci ritroveremo nel dopo pandemia con un esercito di lavoratori-poveri”, così Daniela Rondinelli, europarlamentare del Movimento 5 Stelle durante il suo intervento all'evento “Il salario minimo per lavoratori e imprese”.

Sezione: Politica italiana / Data: Mar 11 maggio 2021 alle 20:20
Autore: Christian Pravatà / Twitter: @Christianpravat
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