Tra le priorità del pacchetto del semestre europeo deve esserci il non tenere conto dell’output gap, un indice che dovrebbe valutare il differenziale della capacità produttiva tra l’economia reale e il suo potenziale, ma che ha dimostrato di essere parametro oggettivamente non quantificabile, con proiezioni sistematicamente rivelatesi non attendibili e suscitando contestazioni. È dimostrato che il potenziale di crescita, così come viene rilevato dalla Commissione, incorpora livelli crescenti di disoccupazione e deboli investimenti, vincolando i paesi a politiche fiscali restrittive che a loro volta causano bassa crescita e perciò controproducenti ad abbattere il rapporto debito pubblico/PIL. Lo stesso OCSE calcola l´output gap con un metodo diverso. Il metodo utilizzato dall’Ue ha come ulteriore effetto negativo di determinare la preclusione nel perseguire politiche anticicliche e di sviluppo che deteriorano la stessa stabilità finanziaria creando i presupposti per crisi sistemiche”.

Così Antonio Maria Rinaldi, europarlamentare della Lega, nel suo intervento durante la commissione Econ per l’audizione dei commissari Dombrovskis, Gentiloni e Schmidt.

Sezione: Politica italiana / Data: Mar 25 gennaio 2022 alle 23:00
Autore: Veronica Mandalà / Twitter: @very_mandi
vedi letture
Print