“Già il 30 giugno 2020, data in cui la tristemente nota National Security Law veniva imposta dalle autorità di Pechino, uno dei volti più conosciuti tra gli attivisti dell’ex colonia britannica, Joshua Wong, ci avvisava che questa avrebbe rappresentato la fine di Hong Kong e l’inizio del terrore. Da allora infatti, la situazione a Hong Kong non ha fatto che peggiorare. Da dicembre Joshua è per l’ennesima volta in carcere, insieme a molti altri attivisti e poche settimane fa abbiamo assistito all’arresto da parte del governo di 53 politici pro-democrazia sulla base delle disposizioni estremamente ampie e vaghe di questa legge draconiana.

Gli abitanti di Hong Kong hanno espresso chiaramente le loro richieste pacifiche di libertà e autonomia, ma le autorità hanno sempre scelto di rispondere con una repressione e una violenza crescenti e la totale asimmetria di potere fra Pechino e Hong Kong rende questa situazione ancora più complessa. La mia domanda è allora: Come abbiamo fatto a dimenticare questo tema nell’ultimo accordo sugli investimenti con la Cina? Come abbiamo permesso che il nostro impegno divenisse retorico? Questa lotta di Hong Kong non appartiene soltanto alla popolazione residente ma è la lotta di tutti coloro che credono nella democrazia e nella difesa dei diritti umani a livello globale”, così in un intervento in plenaria Fabio Massimo Castaldo, europarlamentare del Movimento 5 Stelle e Vicepresidente del Parlamento europeo. 

Sezione: Politica italiana / Data: Gio 21 gennaio 2021 alle 13:45
Autore: Christian Pravatà / Twitter: @Christianpravat
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