"Le lucide riflessioni di Giuliano Ferrara sul Foglio, in replica a Urbano Cairo sui talk de La7, valgono anche per la Rai: perché sulla guerra in Ucraina dare spazio a 'balle non credibili', che tanto 'la gente mica è scema, sa distinguere', se appunto si tratta notoriamente di falsità e propaganda dichiaratamente infondata? Se nessun altro sistema dell’informazione lo fa nei grandi paesi europei, e non lo fanno neanche i nostri principali quotidiani (a partire dal Corriere dello stesso Cairo ma anche il tg di Mentana), perché dovrebbero caderci invece i principali talk show della tv italiana, a partire proprio da alcune trasmissioni del servizio pubblico?". Lo scrive su Facebook il deputato di Italia Viva e segretario della commissione di Vigilanza Rai, Michele Anzaldi. 

"Di fronte ad una situazione - prosegue Anzaldi - così incomprensibile, che vede giornalisti pagati dal Cremlino messi sullo stesso piano di opinionisti liberi e indipendenti della stampa italiana, viene da chiedersi se si possa davvero continuare a trattare temi di estrema delicatezza, quali l’invasione russa in Ucraina ora o la vaccinazione anti covid pochi mesi, alla stregua di un mero show televisivo per fare audience. Ecco perché la commissione di Vigilanza ha deciso di intervenire, con una risoluzione che suggerisce alcuni principi irrinunciabili per un vero servizio pubblico: rotazione degli opinionisti dando spazio a tutti, gratuità per evitare il mercato delle opinioni (e degli agenti), maggior rigore nella scelta degli ospiti per privilegiare chi è realmente competente su determinate materie. Martedì si vota, vedremo se i partiti manterranno gli impegni presi o se si imporrà il tentativo del Movimento 5 stelle di bloccare tutto per salvare i ricchi compensi di Scanzi e dei collaboratori del Fatto Quotidiano nelle trasmissioni Rai". 

Sezione: Politica italiana / Data: Sab 14 maggio 2022 alle 14:15
Autore: Christian Pravatà / Twitter: @Christianpravat
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