"La Consob accenda un faro sulle indiscrezioni attribuite al Mise e riportate su alcuni quotidiani che parlano di possibile revoca delle concessioni a Open Fiber in merito ai ritardi sulla realizzazione della rete in fibra. Si tratta di una notizia che rischia di creare un grave danno ad un'azienda pubblica, la cui proprietà è di un'azienda quotata come Enel e di Cdp. Il rischio è che ci rimettano i cittadini due volte, sia per lo stop agli investimenti sulla fibra sia per il danno ad un'azienda pubblica". E' quanto scrive su Facebook il deputato di Italia Viva Michele Anzaldi.  
"La notizia viene associata ad una lettera inviata – prosegue Anzaldi – dal presidente di Infratel, Marco Bellezza, dove vengono mosse alcune contestazioni a Open Fiber sulle quali già nelle scorse settimane erano arrivate risposte e spiegazioni dal presidente Franco Bassanini. 'Il Fatto quotidiano' scrive che dietro le contestazioni ci sarebbe il tentativo di ridurre il valore di Open Fiber in vista dell'eventuale fusione con Fibercop, l'azienda appena creata da Tim in vista della cosiddetta Rete Unica.

Quindi una società pubblica, Infratel, si presterebbe a danneggiare un'azienda pubblica come Open Fiber per favorire un'operazione voluta e caldeggiata da un'azienda privata come Tim? E' urgente che venga fatta chiarezza. Come ha spiegato di recente lo stesso Bassanini anche in audizione in Parlamento, le gare pubbliche per le cosiddette aree bianche 'sono state aggiudicate tra il 2017 e il 2019, si è poi dovuto aspettare le pronunce del Tar sui ricorsi di Tim e Fastweb, attendere la firma delle concessioni, acquisire quasi 100 mila autorizzazioni, seguire per gli appalti le procedure delle gare pubbliche'. I ritardi di open Fiber, quindi, derivano anche dai ricorsi di Tim. Ha detto ancora Bassanini: 'Avevamo un piano industriale con un obiettivo di 9,5 milioni di unità immobiliari connesse, siamo arrivati a 7 milioni, quindi stiamo procedendo molto rapidamente'. La Consob verifichi la vicenda intorno alla lettera inviata da Bellezza".

Sezione: Politica italiana / Data: Ven 27 novembre 2020 alle 12:40
Autore: Christian Pravatà / Twitter: @Christianpravat
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