“Un tema fondamentale della ricostruzione nei territori del Centro Italia colpiti dal sisma 2016 riguarda la piena ripresa e il rilancio delle attività economiche. Tra le varie misure attivate per cogliere questo irrinunciabile obiettivo, nel 2017 è stato varato il credito d’imposta per gli investimenti in beni strumentali delle imprese operanti nel cratere. Misura preziosa per rivitalizzare il tessuto produttivo, prorogata fino al 2020 e poi, con la legge 233/2021, anche per il 2021 dopo mesi di incertezza dovuti ad uno stop della commissione Ue. Purtroppo, ormai alle soglie del mese di maggio 2022, questa proroga non ha ancora trovato concreta applicazione e ciò è fonte di seria preoccupazione e crescente disagio da parte di chi (nella maggior parte piccole e piccolissime imprese) ha fatto impegnativi investimenti contando su benefici consistenti (fino al 45% del valore dell’investimento) ed essenziali per la sopravvivenza stessa di aziende offrire garanzie e prospettive ad a che operano nelle condizioni più difficili e svantaggiate. Tale ritardo sta diventando incomprensibile e ingiustificabile e il governo deve agire tempestivamente per sanare questa situazione. Anche perché il vero tema da affrontare, se l’intento è quello di far rinascere i territori martoriati dal sisma del 2016 e da un declino già in atto da decenni, è quello di estendere tale misura al 2022, al fine di poter offrire opportunità e prospettive a imprenditori che investono con grande coraggio, contribuendo a risollevare le condizioni sociali ed economiche delle comunità dell’entroterra”.

Così i deputati dem, Mario Morgoni e Alessia Morani.

Sezione: Politica italiana / Data: Ven 22 aprile 2022 alle 21:20
Autore: Redazione PN
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