“Non è assurdo” che gli studenti nella fascia 5-11 anni vaccinati contro il Covid con due dosi, in caso entrino in contatto con compagni positivi, debbano andare non solo in Dad, ma anche essere sottoposti, al contrario di quanto accade per tutto il resto della popolazione, a quarantena. Lo ha detto a Timeline, su Sky TG24, il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri. “Sono più che comprensibili le difficoltà che vivono le famiglie, ma non è assurdo - ha proseguito -, soprattutto se si va a vedere quelle che sono le percentuali dei vaccinati nelle fasce d’età prese in considerazione: fra i 5 e gli 11 anni, ancora, purtroppo, ad aver completato il ciclo vaccinale è una piccola percentuale, quindi nella popolazione che vive una situazione di un possibile contagio è chiaro che la regola è diversa rispetto, invece, ad una” fascia di “popolazione che è più largamente vaccinata”. “E’ evidente che questo verrà superato - ha aggiunto -, cioè è un fatto che questa regola sarà superata nel tempo per due ragioni. Primo, l’incremento che vi sarà nelle vaccinazioni in questa fascia d’età, fra i 5 e gli 11 anni prevalentemente. Secondo, grazie alla maggiore circolazione che stiamo vivendo della variante Omicron che arriverà, ovviamente, ad un picco, e credo che lo stiamo già vivendo, per poi iniziare una discesa, con il conseguente allentamento di queste regole, di questa burocrazia”.

“Quarti dosi? Non abbiamo assolutamente fretta. La scienza deve ancora dirci a chi, quando e con quale vaccino. Servirà un aggiornamento”. Lo ha detto a Timeline, su Sky TG24, il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sieri. “Stiamo finendo le terze dosi - ha aggiunto -, che funzionano molto bene contro la variante Omicron, quindi pensare ad una quarta somministrazione mi sembra, francamente, eccessivo”. “Ci devono pensare gli scienziati - ha concluso -, non dobbiamo precorrere i tempi. Ovviamente se fanno un progetto sperimentale con 150 pazienti in Israele è giusto conoscere quei dati, ma questo non significa dover fare la quarta dose a tutta la popolazione”.

Il record di decessi giornalieri per Covid registrato in Italia “è, verosimilmente, legato al fatto che si tratta di pazienti già ricoverati per variante Delta, in una popolazione”, quella italiana, “che è in media più anziana e quindi fragile rispetto ad altri Paesi Ue. Se andiamo però a vedere il numero dei morti per milione di abitanti vedremo che, dall’inizio della pandemia, sia il Regno Unito che l'Italia hanno avuto, all’incirca, lo stesso numero di decessi. Probabilmente noi abbiamo avuto un 5% di decessi in più, legati all'impatto della prima ondata”. Così a Timeline, su Sky TG24, il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri. “Anche lo stesso Belgio - ha proseguito - ha una media similare alla nostra,  mentre altri Paesi che, invece, non hanno avuto nessun lockdown e nessuna restrizione, vedi gli Stati Uniti, hanno un eccesso di mortalità in più rispetto alla nostra di circa 300 casi per ogni milione di abitanti”. “E’ chiaro che a proposito andrà valutato, soprattutto in corso di questa ondata, come vengono registrati i decessi. Credo che in questo momento - ha sottolineato Sileri -, con questa fase della pandemia, una vera rivoluzione sarebbe una spiegazione migliore del bollettino che viene fornito, con una dettaglio maggiore di coloro che vengono davvero ricoverati per il Covid o per conseguenze legate al virus: non dico necessariamente solo chi ha una polmonite, ma chi entra in un ospedale per una complicanza, qualunque essa sia, legata al Covid e non colui o colei che invece entra per fare magari una chemioterapia per un tumore in fase terminale, che scopre di avere il Covid, ma la causa del decesso è il tumore. Oggi credo che una scomposizione di questi numeri, di questi ricoveri, sia necessaria, almeno renderla fruibile per spiegare anche meglio alla popolazione quelli che sono i dati reali dell'impatto, che non è quello dei numeri dei positivi che prevalentemente sono asintomatici”. “La mortalità scenderà più avanti - ha concluso -, come accade per ogni ondata: prima calano i casi, poi i ricoveri e infine i decessi. Stiamo vivendo il plateau di questo picco. Ora dobbiamo vedere quanti giorni durerà, ma poi sarà inevitabile una discesa come sta accadendo già nel Regno Unito”.

“Chi mi conosce sa che sono sempre stato garantista. Adesso non perché si tratta di Grillo, perché sembrerei di parte, ma credo che possa essere molto difficile trovare nella mia breve vita politica accuse a chiunque, che sia di destra o di sinistra, per un semplice avviso di garanzia. Sono garantista, oggi, per Grillo, come lo sono stato per tutti in questi quattro anni” . Così a Timeline, su Sky TG24, il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri in merito alle indagini a carico di Beppe Grillo.

Sezione: Politica italiana / Data: Mer 19 gennaio 2022 alle 17:40
Autore: Christian Pravatà / Twitter: @Christianpravat
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