Vittorio Sgarbi è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.
 
Riguardo al suo nuovo libro “Diario della capra”. “La capra è stata scelta come provocazione per superare le parolacce che mi avevano fatto querelare da molte persone, al posto di stronzo uso capra e non mi querela più nessuno. Forse l’uso che ne ho fatto, così intensivo, ha riferito a me quella che era una formula usata anche dai nostri antenati per dire che uno ha la testa dura. Però di fatto è diventata una parola d’ordine che permette ad uno della mia età di essere conosciuto anche dai bambini di 8-9 anni, non capitava ad Umberto Eco, a Veronesi, a nessun Premio Strega, a nessun parlamentare. Questo mi ha aperto un mondo che è quello dei bambini, il diario della capra si rivolge al pubblico dei bambini che mi ritiene quasi un coetaneo. In tv ho iniziato ad usarla da Chiambretti con Aldo Busi che iniziò ad insultare i miei genitori e io gli dissi: capra per 13 volte di seguito, lui rimase interdetto, fu la mia prima cavia. Da quella volta non ho più smesso, sono passati 17 anni”.
 
Mai stato ministro della Cultura. “Ieri l’Anci mi ha nominato responsabile dei beni culturali per tutti i comuni d’Italia, una nomina molto importante. A parte che sono ancora giovane, quindi c’è tempo per fare il ministro della cultura. Non mi hanno ancora nominato perché c’erano personalità di grande rilievo come Bondi, Buttiglione, ecc…”.
 
Sulla sua candidatura a sindaco di Roma.

“A Roma ci sono Giletti e Bertolaso, potevano chiamare anche Zalone… Con il patrimonio artistico di Roma che potrebbe essere rilanciato, il centrodestra evidentemente presume che Giletti e Bertolaso possano fare più di me. Io comunque vado avanti, ho aperto la strada ad ipotesi che vanno dalle primarie di coalizione all’appoggio ad un candidato superlativo a cui potrei riconoscere capacità superiori alle mie. Calenda? E’ stato fregato dal fatto che disse che non avrebbe mai fatto il sindaco di Roma. Lui ha tentato di autonomizzarsi, ma è una specie di caricatura di Toti, Calenda sta al Pd come Toti sta a Berlusconi. Se andrà da solo secondo me prenderà il 4%. Io non ho bisogno di nessun partito, io sono stato in parlamento prima di Berlusconi, io non ho complessi di superiorità, sono superiore senza complessi”.
 
Sulla candidatura di Morgan a Milano. “Morgan ha già risposto che accetta, ha indicato tra i suoi assessori Alberoni”.
 
Sulla politica italiana. “Non esiste la politica in Italia, non esiste democrazia in Italia. Ci sono politici del tutto inetti, eletti sul traino dell’entusiasmo di un comico e ci sono dei comici che cercano di fare i politici, e questo è il risultato”.

Sezione: Politica italiana / Data: Mer 21 ottobre 2020 alle 15:10
Autore: Rosa Doro
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