Il ministro delle Infrastrutture e vicepremier, Matteo Savini, punta ad una nuova pace fiscale con saldo e stralcio per cartelle sotto i 30mila euro. Un'ipotesi sulla quale il leader leghista è tornato a più riprese sempre con l'obiettivo di liberare fondi per i Comuni e lo Stato.

L'idea è  che i debiti fino a 30.000 euro potrebbero essere eliminati in parte mediante il pagamento di una percentuale del debito al fisco. Resta ancora da chiarire se le limitazioni precedenti verranno mantenute o se la platea di coloro che possono richiedere il saldo e stralcio sarà allargata. Secondo Salvini, replicare il meccanismo del saldo e stralcio sarebbe un’azione di “buonsenso” in grado di aiutare coloro che hanno dichiarato il debito ma non sono stati in grado di pagare le tasse. Allo stesso tempo, permetterebbe allo Stato di recuperare fondi che altrimenti rimarrebbero inesigibili. 

Non è la prima volta che una proposta del genere viene effettivamente messa in pratica.  La rottamazione del 2023 è stata la quarta approvata nel giro di sette anni oltre al condono cosiddetto “saldo e stralcio” approvato nel 2018 per famiglie con un indicatore ISEE inferiore ai 20mila euro.  La prima rottamazione delle cartelle risale alla legge di Bilancio 2017, con al governo Matteo Renzi. Diverso invece lo stralcio integrale delle cartelle fino a mille euro previsto dall’ultimo decreto mille proroghe per le i carichi affidati dal 2010 al 2015. Una misura analoga era stata approvata con il decreto sostegni nel 2021, ma limitatamente ai carichi affidati alla riscossione fino al 2010 ma per importi fino a 5000 euro. 

Sezione: Politica italiana / Data: Mar 26 settembre 2023 alle 16:30
Autore: Tommaso Di Caprio
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