"Astenersi è stata la sola strada possibile per noi che crediamo nella giustizia vera, non quella delle correnti e dei privilegi. Dopo gli scandali emersi era eticamente opportuna una riforma vera. Questo è un maquillage che non risolve. Se Bonafede era dannoso, la riforma Cartabia così com’è arrivata al Senato non serve, o meglio, serve solo per attivare il Pnrr, per carità è importantissimo ma non può dirsi un cambiamento vero".

Così, Davide Faraone, capogruppo al Senato di Italia Viva, oggi su Il Giornale, in merito alla riforma del Csm.

"Lavoreremo - spiega - per migliorarla, presentando emendamenti su cui cerchiamo convergenza con altre forze politiche come noi insoddisfatte: è necessario intervenire in modo adeguato sull’elezione dei membri del Csm, altrimenti il potere delle correnti non verrà in alcun modo spezzato e anzi, per certi versi, rischia di essere rafforzato. Prevedere - aggiunge Faraone - la separazione delle carriere, introdurre la responsabilità civile dei magistrati, limitare l’abuso della carcerazione preventiva. In Senato i numeri sono diversi e contiamo di incidere per cambiarla. Respingiamo il tentativo di un intervento monocamerale su una riforma che se passa così com’è davvero non può dirsi tale: siamo di fronte ad una modifica strutturale ed essenziale, reclamata da tempo e che, dopo anni di inerzia, si decide di approvare senza discussione? Solo perché si avvicina il momento elettorale del rinnovo del Csm? Sono alchimie a cui non ci prestiamo" conclude.

Sezione: Politica italiana / Data: Ven 29 aprile 2022 alle 17:40
Autore: Simone Gioia
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