"L’11 agosto a Firenze non è un giorno come gli altri. È il giorno della Liberazione dai nazifascisti, è il giorno della libertà. Per me è il giorno di tante storie ma soprattutto è il giorno di Silvano Sarti, nome di battaglia Pillo. Era stato partigiano ed era la colonna dell’ANPI fiorentina. Su molti temi avevamo idee diverse: lui sindacalista CGIL, io amministratore locale riformista. Ma ci volevamo molto bene ed era nato un rapporto speciale. Quando mi candidai a sindaco - da outsider, nel 2009 - gli chiesi un consiglio. Lui mi incoraggiò raccontandomi delle sue scelte da giovane e mi disse: vai avanti, giocatela, candidati. Naturalmente mi disse subito che lui avrebbe votato un’altra candidata, quella più di sinistra sinistra, ma insisteva: candidati. Firenze ha bisogno di giovani che rischiano, mi disse. Mi candidai e vinsi a sorpresa. La mattina dopo lo scrutinio Silvano mi telefonò alle 8, ridendo: o Bischero, e t’avevo detto di candidarti, mica di vincere. E giù la sua risata travolgente. Tutti gli 11 agosto da sindaco li ho passati con lui. E anche quando ero a Roma l’11 agosto non mancava mai una telefonata al vecchio compagno Pillo. Stamattina mentre partecipavo alla tradizionale cerimonia in piazza, ripensavo al fatto che adesso che quelli come lui non ci sono più, tocca a noi il compito di portare avanti i valori autentici della lotta di Liberazione, come Silvano ci ha insegnato a fare".

Lo scrive su Twitter Matteo Renzi, senatore di Italia Viva.

Sezione: Politica italiana / Data: Ven 11 agosto 2023 alle 23:30
Autore: Veronica Mandalà / Twitter: @very_mandi
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