«Le preoccupazioni sull'applicazione del piano europeo di rilancio in Italia sono fondate. Alle criticità dovute al quadro politico nazionale si aggiungono i problemi sui contenuti». L'eurodeputatata del Partito democratico Alessandra Moretti, rilancia l'allarme del commissario all'economia Paolo Gentiloni.



«C'è il nodo dei tempi e c'è quello dei contenuti, non sono collegati, ma sovrapposti», ragiona Moretti. «Vedo troppi attori impegnati in tattiche per indebolire il governo o suoi esponenti quando le priorità su cui investire ogni energia rimangono il piano vaccinale e l'impiego dei fondi del Recovery Plan. Forse non è sufficientemente chiaro che i fondi in arrivo all'Italia sono di fatto debito comune europeo e che dunque i tempi sono dettati dalla Commissione europea, non dalle segreterie dei partiti italiani. Se non rispettiamo le scadenze, non riceveremo le successive tranche di risorse economiche. E l'intero piano deve arrivare a compimento entro il 2026. Il governo italiano aveva assicurato tempi stretti per il piano nazionale, oggi siamo già in ritardo».

C'è poi la questione dei contenuti sottolinea l'eurodeputata: «Le modifiche richieste da molti, tra cui il Partito democratico, sono state accolte ed è positivo. Ricordo tuttavia che i nodi principali da affrontare in Italia restano e non perché ce lo chiede l'Europa, ma perché sono un freno alla crescita e al benessere degli italiani, la pubblica amministrazione elefantiaca e lenta, i tempi della giustizia civile, la quota sempre troppo ampia di evasione fiscale e il carico pensionistico. Se non interveniamo su questi nodi, rischiamo di sprecare 209 miliardi che, fra l'altro, stiamo prendendo in parte a debito sul futuro».

Sezione: Politica italiana / Data: Lun 25 gennaio 2021 alle 23:45
Autore: Redazione PN
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