"È la conferma che quando si vota bisogna pensare bene a chi si intende sostenere, perché dal voto dipendono molte altre questioni, come ad esempio le nomine nelle grandi aziende di Stato. L’ondata populista del 2018 e la vittoria di partiti come Lega e M5s, ha determinato la nascita di uno dei peggiori governi degli ultimi 50 anni, il Conte 1 sostenuto dalla maggioranza gialloverde. Ancora oggi paghiamo i danni fatti da quel governo e tra i numerosi guasti non si può dimenticare la Rai presieduta da un complottista ultrà di Putin come Marcello Foa". Lo dichiara il deputato di Italia Viva e segretario della commissione di Vigilanza Rai, Michele Anzaldi, a "VigilanzaTv" alla richiesta di commentare la notizia che Alex Jones, fondatore del sito cospirazionista InfoWars rilanciato in passato anche dall'ex presidente Rai, Marcello Foa, è stato condannato a pagare 45,2 milioni di dollari per diffusione di fake news e diffamazione. 
"Per anni ho chiesto - prosegue Anzaldi - in tutte le sedi l’accesso agli atti sulla elezione che lo portò alla presidenza con un'inedita e illegale seconda votazione, palesemente viziata di illegittimità, ma la commissione di Vigilanza a guida Forza Italia non lo ha mai consentito. Oggi arrivano ulteriori conferme che Foa era totalmente inadeguato a ricoprire un ruolo di garanzia come la presidenza del servizio pubblico. Non a caso in tre anni non è mai stato ricevuto al Quirinale, primo caso nella storia della Rai. Ma pensiamo anche all’oscuro e gravissimo caso della quasi riuscita truffa milionaria alla Rai attraverso la mail di un finto ministro Tria inviata a Foa, imbroglio sventato non già da quest'ultimo bensì dall'ex Ad Fabrizio Salini che inoltrò gli atti alla Procura: mai il presidente di una grande azienda di Stato era finito in mezzo a una vicenda così imbarazzante. Per quella nomina totalmente sbagliata nessuno ha pagato, a parte gli italiani che con il loro canone hanno avuto la peggiore Rai di tutti i tempi". 
Sezione: Politica italiana / Data: Sab 06 agosto 2022 alle 16:00
Autore: Christian Pravatà / Twitter: @Christianpravat
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