“Il mancato acquisto dei diritti per lo streaming delle Olimpiadi, deciso dal vecchio Cda gialloverde, rappresenta un disservizio senza precedenti della Rai per un evento sportivo così importante e anche un incredibile danno di immagine per il servizio pubblico. Una decisione che porta la firma di Salini e Foa, che oggi fortunatamente sono fuori dall’azienda, ma non furono solo loro a decidere, ci fu ovviamente il lavoro preparatorio e l’avallo di tutta la catena di comando dell’azienda, dirigenti che magari hanno lo stipendio fino al massimo consentito dal tetto di 240mila euro e che oggi sono ancora chiaramente al loro posto. Ecco, il presidente Barachini ha ricevuto mandato dalla commissione per chiedere alla Rai una relazione dettagliata su chi decise, quali passaggi furono fatti, quali motivazioni sono state date”. E’ quanto dichiara il deputato di Italia Viva e segretario della commissione di Vigilanza Rai, Michele Anzaldi, in un’intervista al sito “VigilanzaTv”.

“Dalla Rai ci attendiamo – prosegue Anzaldi – spiegazioni su tutto, non soltanto sulla vergogna di Rai2 da giorni oscurata su Raiplay. Una maxi spedizione da oltre 200 persone, di cui 71 giornalisti, non è bastata ad evitare buchi clamorosi, come quello su Zanni, ma anche sulle partite di basket dell’Italia, per le quali sono stati persi anche interi tempi. Inspiegabile anche la scelta di mantenere il Tg2 delle 13, nel pieno delle gare, quando in occasione di grandi eventi sportivi la Rai ha sempre spostato anche i notiziari. La pessima gestione dei diritti per le Olimpiadi è solo l’ultimo episodio di una gestione scriteriata del servizio pubblico andata avanti in questi anni. La Rai continua a bruciare soldi in sprechi, in nomine, nel record mondiale dei vicedirettori fatto segnare dai vertici scelti da Conte, poi quando c’è da fare davvero servizio pubblico, ad esempio con l’acquisto dei diritti per le Olimpiadi o per la Coppa Italia di calcio, i vertici preferiscono risparmiare. E questi soldi risparmiati che portano ad un mancato servizio dove finiscono? Ad esempio nella moltiplicazione dei direttori, come accaduto con Isoradio e Rai Pubblica Utilità, non certo al miglioramento della qualità. Basta, questa deriva deve finire, il Governo Draghi e i nuovi vertici Fuortes-Soldi hanno il dovere di intervenire”. 

Sezione: Politica italiana / Data: Mer 28 luglio 2021 alle 16:40
Autore: Christian Pravatà / Twitter: @Christianpravat
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