Il 14 agosto del 2018 crolla il ponte Morandi, il viadotto sul Polcevera a Genova. Una città divisa in due ed affranta dal dolore della perdita di 43 persone. A distanza di 4 anni sono 59 gli imputati rinviati a giudizio dalla Procura di Genova.Tre Governi (Conte 1, Conte 2, Draghi) ed altrettanti ministri delle infrastrutture e dei trasporti (Toninelli, De Micheli, Giovannini) hanno caratterizzato questi ultimi quattro anni di dialogo tra le parti.Dalla proposta di revoca della concessione ad Aspi, [alla rinuncia senza motivazioni all’opzione del recesso da parte dello Stato, ] all’acquisto di CdP con i fondi Blackstone e Macquarie, per un importo corrispondente a circa 8 miliardi di euro [oltre all’’accollo dei debiti e dei danni conseguenti al crollo del Ponte Morandi]. In questo contesto la famiglia Benetton ha concluso il contenzioso con lo Stato e l’accordo prevede una serie di clausole e garanzie che rendono la vendita estremamente vantaggiosa. Disastro colposo ed omicidio plurimo sono le ipotesi del fascicolo aperto dalla Procura di Genova.

“Il crollo del viadotto Polcevera non è stato un evento isolato ma il frutto di una filosofia della gestione della manutenzione tesa a una riduzione dei costi orientata alla politica del risparmio”. Questa in sintesi la requisitoria dei PM durante l’udienza preliminare dello scorso febbraio. La sentenza è attesa tra non meno di due anni mentre alcuni reati minori corrono il rischio di cadere in prescrizione.Fratelli d’Italia su questa drammatica vicenda non abbasserà mai la guardia, come abbiamo sempre fatto, avendo come punto di riferimento la giustizia per le 43 vittime il cui ricordo splende quotidianamente nelle 43 luci del nuovo ponte San Giorgio”. Così Massimo Ruspandini, capogruppo in Commissione Trasporti al Senato e responsabile nazionale del Dipartimento Trasporti di Fratelli d’Italia, e Marco Carmine Foti, dirigente nazionale del Dipartimento Trasporti di Fratelli d’Italia

Sezione: Politica italiana / Data: Dom 14 agosto 2022 alle 23:15
Autore: Veronica Mandalà / Twitter: @very_mandi
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