“Sulla riforma della concorrenza ci giochiamo il Pnrr, il piano è in stallo ed è una facile scappatoia dare la colpa al governo precedente . Tutte le scadenze erano state rispettate da Draghi, poi l’attuale esecutivo ha cominciato a parlare di modifiche e di rinvii, senza nemmeno spiegare come. Mi ha sorpreso la decisione di modificare la governance. Capisco che sia un problema gestire alcuni processi e che esista una volontà di controllo non tecnico, ma politico. Tuttavia ciò ha generato ritardi e confusione. E lo stiamo pagando. Perdere poi mesi per discutere su un possibile rinvio, è stato un errore”, così l’eurodeputata del Pd Irene Tinagli, Presidente della commissione per i problemi economici e monetari a Bruxelles, in una intervista al Foglio.

Per quanto riguarda il Mes, spiega l’eurodeputata: “C’è una confusione tra ratifica e ricorso: approvare il Mes non significa chiederne l’intervento. Ora che emergono nuove tensioni sui mercati, il meccanismo può essere un utile paracadute, come rete di protezione del fondo di risoluzione da utilizzare in caso di crisi bancarie. Le banche europee sono solide, ben capitalizzate e hanno sufficiente liquidità anche grazie alle regole adottate negli anni scorsi e alla vigilanza rafforzata dopo la tempesta finanziaria scoppiata nel 2008. Regole e vigilanza contro le quali la destra italiana ha sempre polemizzato”. Il punto , secondo Tinagli, sembrano essere i rapporti interni alla maggioranza:“Non so se Meloni abbia intenzioni diverse o magari un atteggiamento più prudente e realistico, ma se lei volesse potrebbe approvare il Mes. Oggi ha forza politica sufficiente per agire in modo chiaro. Se non lo fa è perché evidentemente si rende conto dei problemi che ha con Matteo Salvini; è difficile per la Lega rimangiarsi la violenta campagna condotta contro il Mes”, conclude la presidente.

Sezione: Politica italiana / Data: Mer 29 marzo 2023 alle 16:10
Autore: Redazione PN
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