"I percorsi formativi abilitanti all'insegnamento non devono prevedere tirocinio per chi già insegna da una vita e, soprattutto, niente selezione in ingresso. Nel Dpcm in lavorazione al ministero non si ripeta l'errore del Tirocinio formativo attivo (Tfa) a numero chiuso, all'origine dell'attuale grave carenza di docenti specializzati sul sostegno e in generale di insegnanti abilitati. Altrimenti è meglio aspettare il prossimo governo". Lo dichiara il senatore Mario Pittoni, responsabile del Dipartimento Istruzione della Lega e vicepresidente della commissione Cultura a Palazzo Madama. "In audizione - spiega Pittoni - recentemente il ministro dell'Università Cristina Messa, rispondendo a una mia domanda, si è impegnata a non irrigidire l'accesso ai percorsi formativi abilitanti all'insegnamento col numero chiuso.

Ma a Palazzo c'è chi teme che l’offerta formativa ingeneri situazioni di sovrannumero di docenti che poi non possono essere stabilizzati, quando però nella stragrande maggioranza dei casi il problema è opposto: ogni anno le strutture scolastiche sono costrette a impegnare mesi alla ricerca di quasi 200 mila supplenti. Senza contare ingabbiati e dottori di ricerca, che hanno anche loro tutto il diritto di accedere a percorsi abilitanti all'insegnamento. Nei fatti cioè sulla scuola qualcuno punta a risparmiare, non investire, per cui ogni motivo è buono per provare a rallentare i percorsi di abilitazione, specializzazione e stabilizzazione già a ostacoli degli insegnanti, con quote e riserve che portano a prove preselettive e inefficaci quiz a crocette, addossando la colpa a Bruxelles. Visto pure l'enorme pregresso che non è certo di responsabilità dei docenti, torneremo perciò alla carica con la richiesta di estensione della fase transitoria - conclude Pittoni - almeno fino al 2026".

Sezione: Politica italiana / Data: Sab 06 agosto 2022 alle 17:00
Autore: Christian Pravatà / Twitter: @Christianpravat
vedi letture
Print