"Io mi candiderò alla segreteria del Pd se capirò che può essere utile. Non servirà il nome di Bonaccini o di un altro se non affrontiamo i problemi cruciali. Se ragionassi solo sulla chiave di una mia vittoria, mi sarei potuto candidare già alle Europee, ma non ragiono così".

Lo ha affermato il presidente dell'Emilia-Romagna ed esponente PD, Stefano Bonaccini, a Otto e mezzo su La.7.

"Non sono importanti i nomi e ho poco apprezzato alcune autocandidature di questi giorni perché Enrico Letta ha proposto di riflettere. Dobbiamo prima capire in che direzione si vuole andare. Con le autocandidature non andiamo lontano - ha proseguito. Il Pd deve fare opposizione, ci farà bene perché in questa legislatura abbiamo governato senza mai vincere elezioni. Ma il Pd dovrà fare un'opposizione intelligente: aiutare nei provvedimenti che servono al Paese ma opporsi in maniera molto dura e intransigente laddove riteniamo possano scassare il Paese, compromettere diritti acquisiti o non dare risposte giuste. Perché oggi ho sentito che vogliono cambiare il Pnrr, ma non sanno di cosa parlano perché serve invece urgentemente un tavolo per le bollette - ha aggiunto. Fare il congresso prima della fine dell'anno è impossibile, per le regole che abbiamo. Bisogna conciliare un tempo giusto per fare un largo coinvolgimento e non sostituire un segretario ad un altro. Quindi a gennaio o febbraio - ha concluso - nel giro di pochi mesi, ma dandoci il tempo di discutere e di rigenerarci".

Sezione: Politica italiana / Data: Gio 29 settembre 2022 alle 21:00
Autore: Simone Gioia
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