"Quanto più la maggioranza è allargata, tanto più la coesione interna diminuisce. Sono entrato in Parlamento per fare cose precise e non per perdere tempo". Lo afferma Nicola Morra, presidente della Commissione Antimafia, su Sky TG24 a “L’Ospite”, condotto da Massimo Leoni. Morra ha deciso di non votare la fiducia al Governo Draghi, in dissenso dal M5S, ed è stata così annunciata la sua espulsione dal gruppo pentastellato al Senato. "Io rappresento l'istituzione nata per combattere le organizzazioni mafiose e nel discorso di insediamento il premier non ha mai pronunciato al parola mafia, mai come si possano combattere quei rapporti che in certi casi rendono le mafie consustanziali allo Stato. Io sono esponente di un movimento nato per onorare Falcone e Borsellino", ha aggiunto. "Se tanti italiani ritengono che l’azione delle istituzioni per il contrasto delle mafie sia molle, debole, hanno ragione. Per esempio bisogna far dialogare le varie banche dati", ha spiegato. “Il sistema ha come obiettivo la nostra omologazione. Il movimento era nato come rivoluzionario ma poi se lo porti nei palazzi del potere, lo imborghesisci e lo trasformi… C’è stata un’abile regia, grazie anche alla legge elettorale con cui si è impedito a chi poteva vincere di poter ottenere la maggioranza parlamentare. Il Movimento per le sue caratteristiche doveva essere la forza su cui far convergere gli altri, poco alla volta noi siamo cresciuti, un tempo ci definivamo il virus”. “Spero che prevalga la ragionevolezza, se volevamo cambiare il sistema gli stiamo facendo un favore non da poco”  ha detto ancora. “Nel M5S – spiega - avevo provato a dire che si poteva andare in un modo differente”. “Noi - ha precisato - abbiamo come nostre battaglie il conflitto di interessi, la lotta all'evasione fiscale, non so se tutte le forze al governo hanno le stesse intenzioni”.

“La mia espulsione non è scontata", ha puntualizzato Morra . “Questa misura per diventare l’espulsione dal movimento deve essere istruita e accolta dai probiviri ed essere ratificata con un voto on line. Se si perfeziona sono un espulso, ma se non dovesse essere continuerò ad essere un iscritto e un attivista”, ha aggiunto. "Ho un buon rapporto con Di Battista, di lealtà ma non di fedeltà, rispetto le sue posizioni ma dobbiamo lavorare con razionalità", ha poi rimarcato.  “Sono Cinque stelle fino al midollo? Sì, per esempio ho sempre chiesto che le nostre assemblee fossero in streaming - ha assicurato il senatore -. Mi è stato detto che ‘bisognava elaborare le strategia’ ma ho replicato 'se ci sediamo al tavolo con dei professionisti che da una vita fanno quello e soltanto quello noi che stiamo iniziando adesso riveliamo di avere l’assoluta assenza di strategia, riveliamo di essere puri e ingenui ma con la forza dirompente della verità possiamo rivelare le schifezze che fanno gli altri'”.

Sezione: Politica italiana / Data: Sab 20 febbraio 2021 alle 21:00
Autore: Alessandra Stefanelli
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