"Sergio Mattarella ha concluso il Meeting di Rimini con un discorso, a mio avviso, molto bello. Qualcuno ha voluto leggerlo in contrapposizione al Governo che sui temi dell’immigrazione appare fortemente in difficoltà. Del resto se prometti di chiudere i porti e poi raddoppi gli sbarchi è evidente che hai perso ogni tipo di credibilità. A me pare tuttavia che si debba guardare ad altro per giudicare davvero le parole del Presidente della Repubblica e soprattutto valorizzerei l’insistenza sul tema dell’amicizia, colonna da sempre del Meeting (per chi è interessato qui il mio editoriale sul Riformista proprio sull’esperienza di Rimini).

Mi hanno certo colpito alcuni passaggi sull’immigrazione, a cominciare dal ricordo di quel ragazzino del Mali il cui povero cadavere andammo a riprendere con altre decine in fondo al mare e vi trovammo cucito – dentro la camicia – uno spazio per tenere la pagella. Che ancora oggi a ripensarci mi commuove. E però mi fa essere orgoglioso di cosa siano gli italiani: quando decidemmo di andare a riprendere la nave con dentro i cadaveri risposi a quelle opposizioni che criticavano lo sperpero di soldi pubblici dicendo che noi italiani siamo fatti così. Abbiamo secoli di civiltà alle spalle e non vi rinunceremo per qualche istante di populismo crudele. E il bello è che così la pensano quasi tutti i nostri connazionali, anche quelli che magari poi votano per partiti che sostengono tesi opposte. Forse è contraddittorio, ma è un tratto bellissimo della nostra identità nazionale".

Così nella sua consueta e-news Matteo Renzi, senatore e leader di Italia Viva.

Sezione: Politica italiana / Data: Mar 29 agosto 2023 alle 16:20
Autore: Veronica Mandalà / Twitter: @very_mandi
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