La leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni è intervenuta questa mattina in diretta su RTL 102.5 durante Non Stop News, con Giusi Legrenzi, Enrico Galletti e Massimo Lo Nigro.

La questione Ucraina

A proposito della questione Ucraina e della missione del Ministro degli Esteri Luigi Di Maio, la leader di Fratelli D’Italia dice:

“Difficile fare delle previsioni, sicuramente è una situazione preoccupante e di difficile soluzione. Noi siamo schierati con l’Occidente ma questo non ci impedisce di fare alcune valutazioni su un certo atteggiamento discutibile di alcune leadership occidentali. Una politica estera americana a guida democratica che si rivela spesso discutibile sul piano della politica estera. Lo abbiamo visto ai tempi di Obama con il sostegno alle primavere arabe e la gestione del dossier Siria, lo vediamo oggi con la presidenza Biden dal ritiro rocambolesco dall’Afghanistan, fino a questo atteggiamento ‘muscolare’ nei confronti della vicenda ucraina in un tempo in cui non credo sia una grande soluzione spingere la Russia verso la Cina o verso nazioni che sono vittime del fondamentalismo islamico”.

“C’è poi un problema serissimo di assenza dell’Europa”, continua Giorgia Meloni, “ In questa vicenda l’Europa non esiste e purtroppo, fino ad oggi, non è esista nemmeno l’Italia. Vedremo cosa uscirà fuori dalla missione di Di Maio ma bisogna interrogarsi sull’incapacità dell’Europa nel suo complesso di esprimere una leadership in termini di politica estera, perché non è una questione che possono affrontare le singole nazioni europee”.

Le ‘incomprensioni’ con Salvini

La Meloni risponde poi a Salvini che, ospite ieri di RTL 102.5, ha invitato la leader di FdI di mettere da parte le incomprensioni e procedere  insieme.

“Non è un tema di banali incomprensioni, se fosse quello sarebbe tutto più facile. Il tema  è che io con Fratelli d’Italia lavoro per un centrodestra forte, orgoglioso e che non rincorra le sirene della sinistra e su questo, purtroppo, non abbiamo la stessa posizione. Io penso che nessuno abbia lavorato all’unità del centrodestra più di Fratelli d’Italia, banalmente per una questione di interesse, perché siamo l’unico partito che sulle alleanze non ha un piano B. Se FdI andrà al Governo lo farà solo con una coalizione del centrodestra, quindi per noi è fondamentale mantenere l’unità. Se poi si hanno degli alleati che in molte occasioni, di fronte a  scelte importanti, prediligono alleanza con il PD o con il M5s questo è un problema, non di incomprensione ma di posizionamento politico”.

“Per me è un problema nelle questioni di merito” , aggiunge Giorgia Meloni, “Noi sosteniamo delle tesi che sono, nella gran parte dei casi, visioni opposte a quelle della Sinistra. Mica è un fatto di antipatia personale, non è che non vado al Governo col PD perché mi sta antipatico Enrico Letta, non vado al Governo col PD perché ritengo che il PD abbia una visione diametralmente opposta o molto diversa dalla mia. Se poi alla fine non si riescono a portare avanti queste questioni diventa un problema di cosa intendi quando dici rappresenti il centrodestra. Ho sentito Salvini dire ‘noi abbiamo scelto l’Italia’ ma che vuol dire? Perché per me vuol dire portare avanti la visione di cui il centrodestra è portatore. La Lega non voleva l’obbligo vaccinale e c’è l’obbligo vaccinale, era contraria al Green Pass come strumento di discriminazione e lo è, sono contrari all’immigrazione illegale di massa e continuano a sbarcare migliaia di immigrati, non volevano la revisione del catasto e c’è la revisione, erano d’accordo con noi sui balneari e votano per mettere all’asta ed espropriare 30.000 aziende italiane. Per me c’è un problema di posizionamento, poi voglio bene a tutti e ho sempre lavorato per l’unità però credo che un chiarimento politico serva”.

Sull’elezione di Mattarella

Sull’includere l’elezione del Presidente della Repubblica tra le incomprensioni, Giorgia Meloni risponde:” Io non comprendo perché si sia scelto di votare Mattarella, perché di fronte al fatto che il centrodestra aveva il pacchetto di maggioranza relativa e poteva raggiungere l’obiettivo storico di votare dopo decenni un Presidente della Repubblica che non fosse di sinistra, rispettando la maggioranza degli italiani che non sono di sinistra e che non ritengono di essere cittadini di serie B per questo. Non capisco come da questo si sia potuto arrivare a rieleggere, con una forzatura costituzionale, il Presidente della Repubblica uscente – grande rispetto per Mattarella – che era stato eletto dal PD sette anni fa senza nemmeno chiederci cosa ne pensassimo”.

A proposito dell’unità del centrodestra

Quando Davide Giacalone chiede quanto possa essere ancora sostenibile la ‘bugia’ dell’unità del centrodestra, specialmente come intento per il futuro, Giorgia Meloni risponde:

“Obiettivamente io credo che il tema sia che non bisogna dimenticare che le idee di cui siamo portatori come centrodestra sono maggioritarie nella nazione, però credo che bisogna avere più coraggio. Più coraggio nel presentare quelle idee senza piegarsi a questa idea che c’è in Italia per cui sei presentabile solo se vai al governo con la sinistra. Questa idea che in Italia diventi una destra moderna solo se, in realtà, ti metti a fare la sinistra, che è una tendenza molto diffusa. Io sono orgogliosa di essere una persona di destra e centrodestra, come lo sono decine di milioni di italiani. Penso che complessivamente bisogna essere tutti più convinti, come lo è Fratelli d’Italia. Perché siamo sempre stati molto rigidi nel dire che non andremo al governo con il PD e il M5S, non per un fatto di esclusione ma perché in una repubblica parlamentare e nel nostro sistema, se vuoi fare le cose che ritieni di voler fare per questa nazione c’è bisogno di una visione compatta. Perché abbiamo fatto una visione della giustizia che è l’ennesimo compromesso? Perché non puoi pretendere di mettere nella stessa maggioranza giustizialisti e garantisti e ritenere che farai una riforma efficace. La politica è fatta di scelte e quelle si fanno sulla base di visioni. Non è un fatto di unità nel senso di volersi bene o non volersi bene, il tema sono le scelte politiche di fondo. Se il centro destra vuole provare a fare un lavoro per il futuro deve decidere di essere orgogliosamente portatore delle sue idee, questo non si può fare con il PD, non si può fare con il M5S, non si può fare facendo tutti insieme il Governo Draghi, non si può fare eleggendo un Presidente della Repubblica del PD”.

Sul Green Pass

Commentando l’eventuale rimodulazione del Green Pass come ipotizzato dal Sottosegretario Sileri, Giorgia Meloni ha detto:”Non lo modificherei, lo abolirei. Il Green Pass è una misura inutile, senza basi scientifiche, una misura che mi sembra serva ormai solo al Governo per imporre la propria autorità, cosa che ti serve quando non hai autorevolezza. L’Italia è la nazione che nel mondo ha portato avanti i provvedimenti più aggressivi su questa vicenda ed è contemporaneamente la nazione che ha più alti tassi di contagio, di letalità e di mortalità da COVID. I nostri dati sono simili, in proporzione, a quelli del Brasile e siccome stiamo parlando di scienza, io sulla scienza non faccio confusione con la religione. Se mi si dice di fare una cosa bisogna anche che mi si spieghi il perché e poi bisogna valutare se le cose funzionano o non funzionano, e se non funzionano andare sulla stessa strada è nella migliore delle ipotesi incomprensibile, nella peggiore folle.

Noi stiamo dicendo alla gente che non potrà mangiare e dare da mangiare ai propri figli, perché questo sta accadendo, con cose che sono surreali. Il Governo ha messo obbligo di mascherina FFP2 per i bambini, ma sa che la mascherina FFP2 per bambini non esiste? E noi ci dobbiamo fidare! Non è religione, è scienza. Nella nostra cultura occidentale neanche Dio può farci fare delle cose che sono incompatibili nella nostra ragione. Non me lo può dire Gesù, si figuri se me lo può dire Speranza!”

Sulla questione  dei balneari:

“Una delle ragioni per cui il Governo potrebbe tirare fuori le concessioni dalla direttiva Bolkestein è che la direttiva si occupa di servizi e non di beni e le concessioni balneari operano su un bene e che una delle regole della direttiva è che la messa in asta delle concessioni venga fatta quando c’è scarsità del bene. In  Italia ci sono  migliaia di Km di costa che non sono sottoposti a concessione, quindi se un giovane volesse aprire uno stabilimento balneare, lo stato potrebbe tranquillamente mettere all’asta altre concessioni. Quando metteremo all’asta queste concessioni che sono gestite da famiglie che hanno investite per decenni, quelle concessioni non andranno al giovane che vuole aprire lo stabilimento ma alle multinazionali straniere. Questo è quello su cui opera la Commissione Europea, comprimere il piccolo a favore delle grandi concentrazioni economiche. Io nego che la vicenda delle aste per le concessioni balneari vada applicata in Italia a queste condizioni, per le ragioni che ho già spiegato, sia per il fatto che nella direttiva Bolkestein abbiamo nazioni competitrici sul piano del turismo come Portogallo, Spagna e Croazia, che  hanno prorogato concessioni per  decenni. Per l’articolo 11 della Costituzione possiamo cedere sovranità a parità di condizione degli altri stati e allora com’è che se Portogallo, Spagna e Croazia decidono di non rispettare la direttiva europea, l’Unione Europea non interviene e se lo fa l’Italia sì?

La soluzione non è espropriare aziende italiane che hanno investito per dare queste concessioni a multinazionali straniere che hanno un potere che gli imprenditori italiani, anche autorevolissimi, non hanno.”

Sezione: Politica italiana / Data: Mar 15 febbraio 2022 alle 10:40
Autore: Christian Pravatà / Twitter: @Christianpravat
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