"Chiediamo ai Ministri dello Sviluppo economico e dell’Economia quali urgenti iniziative intendano adottare, con il pieno coinvolgimento delle organizzazioni sindacali e degli enti territoriali interessati, per definire una specifica strategia industriale, indispensabile a garantire un rilancio delle produzioni e ad assicurare solide prospettive economiche ed occupazionali per i siti del Gruppo Leonardo e per la tenuta complessiva dell’azienda". Lo affermano il vicepresidente del Gruppo dei deputati del Pd Piero De Luca e i deputati dem Bordo, Del Basso, De Caro, Lacarra, Pagano, Siani e Topo in un'interrogazione depositata oggi ai ministri Giorgetti e Franco. 

"Il gruppo Leonardo, controllato al 30% dal Mef, ha annunciato in modo unilaterale un periodo di cassa integrazione di 13 settimane, a partire dal prossimo 3 gennaio, per 3.443 dipendenti degli stabilimenti di Grottaglie, Pomigliano, Nola e Foggia; nei diversi impianti i lavoratori coinvolti saranno 1.174 per lo stabilimento di Pomigliano d’Arco, 430 per quello di Nola in provincia di Napoli, più 1.049 a Grottaglie in provincia di Taranto e 790 a Foggia. Le organizzazioni sindacali avevano già proclamato giornate di sciopero e iniziative di mobilitazione nei diversi siti e una manifestazione nazionale sotto la sede del Mise. 

Oltre a denunciare le gravi ricadute sulle condizioni dei lavoratori in servizio, quello che desta una diffusa preoccupazione è il susseguirsi di iniziative e annunci da parte di Leonardo che sembrano puntare a un ridimensionamento del gruppo ed in particolare a una marginalizzazione dei siti produttivi del Mezzogiorno. Va, inoltre, ricordato come le scelte assunte negli anni passati abbiano determinato una concentrazione delle produzioni militari, generalmente più redditizie, al nord, mentre quelle civili sono state indirizzate al sud. La circostanza che la divisione aerostrutture sia collocata quasi tutta al Sud raddoppia l’importanza di avere piani industriali forti e pluriennali e di garantire stabilità e occupazione. 

Alla luce di tali evidenze appare necessaria l’immediata apertura di un confronto sul futuro dell'azienda, anche mediante la convocazione immediata di un tavolo istituzionale con le parti sociali. Gli ammortizzatori sociali non potranno durare a lungo per cui appare non più rinviabile una strategia nazionale e una politica industriale per il settore, in grado di garantire rilancio e futuro per gli stabilimenti italiani e, in particolare, per quelli del Mezzogiorno.

Sezione: Politica italiana / Data: Mar 07 dicembre 2021 alle 21:50
Autore: Redazione PN
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