“E’ privo di logica e anche ingiusto prevedere per circolare ministeriale che il lavoratore immigrato emerso dall’irregolarità grazie all’art. 103 del d.l. 34 del maggio scorso debba poi ritornare nell’invisibilità del sommerso, quando nelle more del perfezionamento delle procedure burocratiche sia venuto a cessare il contratto di lavoro a termine inizialmente dichiarato. E’ evidente che i tempi burocratici non dipendono dal lavoratore e che il rischio di abusi si contrasta semmai con attente verifiche ispettive e non con circolari che operano come una indifferenziata ghigliottina.

Ancora più evidente è che non ha senso negargli la possibilità di fruire di un permesso di soggiorno per attesa occupazione, senza del quale il lavoratore è costretto a rifugiarsi nel mondo sommerso del lavoro irregolare. L’emersione dei lavoratori immigrati irregolari, soprattutto in agricoltura, è interesse generale per stroncare pratiche criminali, per impedire un perverso dumping salariale che danneggia tutti e per ridare finalmente dignità a chi vive di lavoro. Per questo chiederò ai Ministri competenti di intervenire al più presto per dare piena e fluida attuazione a quanto previsto dal Parlamento”. Così, preannunciano la presentazione di una interrogazione, il deputato Antonio Viscomi, capogruppo PD in Commissione Lavoro della Camera.

Sezione: Politica italiana / Data: Sab 24 aprile 2021 alle 16:30
Autore: Redazione PN
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