"A proposito di quanto appreso da alcuni articoli di stampa in merito alla volontà di modificare l'inno nazionale, premesso che non metto in dubbio le buone intenzioni dei docenti dell'istituto Manzoni di Merate che sostengono di voler così dare un messaggio universale che esorti all'impegno sociale e civico, ritengo però che esistano altri modi per farlo, senza la necessità di dover cambiare le parole del Canto degli Italiani di Goffredo Mameli, nostro inno nazionale dal 12 ottobre del 1946". Lo afferma la sottosegretaria all'Istruzione, Paola Frassinetti (FdI).

"Sostituire nel testo la frase "siam pronti alla morte" con "siam pronti alla vita" non fa che stravolgere il senso di tutto il canto e non solo della singola frase. In questo modo si inficerebbe il significato stesso del Risorgimento, momento fondamentale della nostra storia nazionale, andando a dare una valenza negativa ai tantissimi giovani che hanno sacrificato la loro vita per la patria. Ricordo inoltre che è stata inviata in tutte le scuole una circolare che invita ad attuare la legge del 2012 - a mia firma e della collega del Pd, Maria Coscia, purtroppo scomparsa - che stabilisce che vada insegnato agli studenti il testo completo dell'Inno di Mameli, oltre al significato della nostra bandiera e della giornata del 17 marzo", prosegue Frassinetti.

"In sintesi credo che sia profondamente sbagliato e offensivo modificare il testo del nostro inno e che in quel testo si possano invece trovare gli insegnamenti per indurre i giovani ad essere cittadini attivi. Il rispetto e la conoscenza delle nostre radici non può che rafforzare la loro coscienza e identità storica. Attraverso l'educazione civica si possono trasmettere agli studenti i valori del rispetto verso la vita. L'Inno di Mameli - conclude la sottosegretaria - venga insegnato a scuola così com'è".

Sezione: Politica italiana / Data: Ven 19 aprile 2024 alle 18:30
Autore: Redazione Centrale
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